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Afghanistan: ultima missione per Romania

La partecipazione dei militari romeni alle operazioni della Forza Internazionale di Assistenza alla Sicurezza in Afghanistan (ISAF) si avvicina alla fine. Il battaglione di fanteria dei cosiddetti “Scorpioni Neri” della provincia di Dolj (sud) è partito per l’ultima missione di sei mesi delle truppe romene in questo Paese.

Afghanistan: ultima missione per Romania
Afghanistan: ultima missione per Romania

, 03.02.2014, 12:22

La partecipazione dei militari romeni alle operazioni della Forza Internazionale di Assistenza alla Sicurezza in Afghanistan (ISAF) si avvicina alla fine. Il battaglione di fanteria dei cosiddetti “Scorpioni Neri” della provincia di Dolj (sud) è partito per l’ultima missione di sei mesi delle truppe romene in questo Paese.



Presente alla cerimonia, il ministro della Difesa, Mircea Dusa, ha ricordato la loro vasta esperienza nei teatri operativi in Afghanistan, Bosnia e Iraq, dove hanno dimostrato professionalità e determinazione.



Il ministro ha chiesto ai militari di impegnarsi al massimo anche in questa ultima missione, per un’ottima cooperazione con le Forze di sicurezza nazionali afghane, che assumeranno il controllo, e per un clima di sicurezza stabile, favorevole allo sviluppo economico e istituzionale dell’Afghanistan.



I militari romeni avranno il compito di mantenere la sicurezza e la stabilità su un tratto autostradale nella provincia di Zabul, roccaforte degli insorti islamici, quindi tra le più pericolose del Paese, nonchè ad assicurare la libertà di movimento delle forze della coalizione internazionale.



Al termine della missione di sei mesi, gli Scorpioni Neri si occuperanno anche del rimpatrio degli equipaggiamenti dall’Afghanistan, dove attualmente sono dispiegati 1.014 militari romeni. Durante i 12 anni di operazioni in questo Paese, 23 romeni hanno perso la vita e oltre 100 sono rimasti feriti.



A fine anno, la NATO concluderà la missione di combattimento in questo Paese, la più lunga dalla creazione dell’organizzazione ad oggi. Alcuni stati membri dell’Alleanza, la Romania compresa, intendono restare in Afghanistan anche dopo la fine del 2014.



La decisione è stata riconfermata dalle autorità romene anche durante la recente visita del Comandante Supremo delle Forze Alleate in Europa, il generale americano Philip Breedlove, il quale si è detto impressionato del contributo della Romania a tutte le missioni della NATO — dalla KFOR nel Kosovo e l’Active Endeavour contro il terrorismo, fino all’Ocean Shield contro la pirateria marittima, ma soprattutto all’ISAF in Afghanistan.



“Alla base di Mihail Kogalniceanu, il vostro Paese sostiene le operazioni di transito a sostegno dell’ISAF. Inoltre, avete ospitato l’esercitazione Black Sea Rotational Force. Sono tutti esempi chiari di impegno della Romania nelle missioni ISAF e nella sicurezza internazionale e regionale”, ha detto Philip Breedlove.



Un accordo romeno-americano firmato nel 2013 prevede che la base aerea di Kogalniceanu (sud-est) farà da transito alle truppe americane e agli equipaggiamenti dall’Afghanistan. Fino alla firma di questo documento, gli USA utilizzavano per le missioni in Afghanistan una base aerea del Kirghizistan, cui hanno rinunciato anche in seguito ai problemi nella zona.

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