Accordo preliminare sulla transizione post-Brexit
Il negoziatore della Gran Bretagna per la Brexit, David Davis, e quello dell’UE, Michel Barnier, hanno annunciato lunedì, di aver raggiunto un accordo sui principi generale per il periodo di transizione post-Brexit, fra marzo 2019 e dicembre 2020. Tali principi rappresenteranno la base di un futuro partenariato dell’UE con la Gran Bretagna. Le parti hanno raggiunto un accordo di principio per quanto riguarda i diritti dei circa 4,5 milioni di cittadini europei che vivono nel Regno Unito e degli 1,2 milioni di britannici dello spazio comunitario. Nel periodo di transizione, la Gran Bretagna potrà negoziare e firmare con l’Unione documenti nel campo del commercio.
Florentin Căpitănescu, 20.03.2018, 12:02
Il negoziatore della Gran Bretagna per la Brexit, David Davis, e quello dell’UE, Michel Barnier, hanno annunciato lunedì, di aver raggiunto un accordo sui principi generale per il periodo di transizione post-Brexit, fra marzo 2019 e dicembre 2020. Tali principi rappresenteranno la base di un futuro partenariato dell’UE con la Gran Bretagna. Le parti hanno raggiunto un accordo di principio per quanto riguarda i diritti dei circa 4,5 milioni di cittadini europei che vivono nel Regno Unito e degli 1,2 milioni di britannici dello spazio comunitario. Nel periodo di transizione, la Gran Bretagna potrà negoziare e firmare con l’Unione documenti nel campo del commercio.
L’accordo include anche l’intesa finanziaria, i diritti dei cittadini e il periodo di transizione, ma anche un compromesso provvisorio per quanto riguarda la questione della frontiera irlandese post-Brexit. Il periodo di transizione richiesto dal Regno Unito sarà un intervallo molto utile affinché l’amministrazione e gli affari di Gran Bretagna si preparino, ha dichiarato Michel Barnier. Alla fine di questa settimana, il test sarà esaminato da capi di stato e di governo, in occasione della riunione del Consiglio Europeo. D’altra parte, il coordinatore del Parlamento Europeo per la Brexit, Guy Verhofstadt, ha dichiarato che l’istituzione ha preso atto dell’accordo politico di principio concernente il periodo di transizione post-Brexit, però si riserva il diritto di monitorarlo. Il Parlamento Europeo ha affermato che, secondo le procedure, è suo compito decidere se l’accordo finale di ritiro negoziato sia accettabile o meno. Dal canto suo, l’Esecutivo di Londra sostiene che l’accordo di transizione con l’Unione offrirà più certezza alle compagnie e ai cittadini.
L’annuncio sui principi generali per il periodo di transizione post-Brexit è stato fatto dopo che, il giorno prima, il Comitato parlamentare britannico che controlla i negoziati sul tema della Brexit ha affermato, in un rapporto, che il ritiro dallo spazio comunitario potrebbe ritardare, tenuto conto degli scarsi progressi registrati nei negoziati tra Londra e Bruxelles. La Gran Bretagna dovrebbe lasciare l’Unione il 29 marzo 2019, a due anni dall’avvio delle pratiche ufficiali, secondo l’Articolo 50 del Trattato di Lisbona, e a quasi tre anni dal voto a favore della Brexit, al referendum del giugno 2016. I negoziati dovrebbero terminarsi entro ottobre 2018, per permettere la ratifica dell’accordo da parte del Parlamento Europeo e di quello di Londra.