Accise e prezzi dei carburanti
In Romania, l’acciza sui carburanti è rincarata,
da oggi, di 16 bani (circa 3,5 eurocentesimi) per litro, e, dal 1 ottobre,
subirà lo stesso rincaro. La misura, volta ad arrotondare le entrate nelle
casse dello stato, è stata presa dal Governo di sinistra dopo che, all’inizio
dell’anno, è stata eliminata l’accisa supplementare di 7 eurocentesimi per
litro. Come argomento in più, afferma il ministro delle Finanze, Ionuţ Mişa, la
Romania ha avuto, quest’estate, il più basso prezzo nell’Ue per la benzina e il
terzo più basso prezzo per il gasolio. Il ministro ha detto che la decisione
dell’aumento in due tappe è stata presa per evitare uno shock sul consumo, che
potrebbe generare un’impennata dei prezzi. Ionuţ Mişa è però contraddetto dagli
analisti finanziari, i quali ammoniscono sull’effetto domino sull’economia,
come una certezza.
Florentin Căpitănescu, 15.09.2017, 15:40
In Romania, l’acciza sui carburanti è rincarata,
da oggi, di 16 bani (circa 3,5 eurocentesimi) per litro, e, dal 1 ottobre,
subirà lo stesso rincaro. La misura, volta ad arrotondare le entrate nelle
casse dello stato, è stata presa dal Governo di sinistra dopo che, all’inizio
dell’anno, è stata eliminata l’accisa supplementare di 7 eurocentesimi per
litro. Come argomento in più, afferma il ministro delle Finanze, Ionuţ Mişa, la
Romania ha avuto, quest’estate, il più basso prezzo nell’Ue per la benzina e il
terzo più basso prezzo per il gasolio. Il ministro ha detto che la decisione
dell’aumento in due tappe è stata presa per evitare uno shock sul consumo, che
potrebbe generare un’impennata dei prezzi. Ionuţ Mişa è però contraddetto dagli
analisti finanziari, i quali ammoniscono sull’effetto domino sull’economia,
come una certezza.
Un rincaro dell’accisa si vedrà nel
prezzo. I combustibili si ritrovano nel trasporto di beni, nella produzione di
beni e nel trasporto di persone. In altre parole, allorquando troviamo un
prodotto sullo scaffale, là si ritrova anche il combustibile necessario per
produrlo, per trasportarlo, e, ovviamente, noi siamo andati li’ in auto a
comprarlo. Questa accisa supplementare non mostra che una situazione di crisi
per quanto riguarda il bilancio di stato, e non può produrre che effetti a
breve termine, parlo della soluzione trovata, e a lungo termine è chiaramente
dannosa per noi, perchè non porta allo sviluppo di nessun settore, spiega l’analista economico Cristian Păun.
L’idea è sostenuta anche dall’Unione Nazionale del
Patronato Romeno (UNPR), che si dice fermamente contraria all’introduzione
dell’accisa supplementare. L’Unione valuta che i prezzi aumenteranno per tutti
i beni e servizi, a rischio di far scattare una tendenza inflazionistica, dopo
un periodo di relativa stabilità dei prezzi. L’UNPR attira l’attenzione che la
misura costringerà una serie di ditte di trasporto a chiudere battenti, e,
implicitamente, porterà alla perdita di posti di lavoro. Il malcontento dei trasportatori
è amplificato dal fatto che, ultimamente, quindi prima dell’introduzione
dell’accisa supplementare, i prezzi al distributore sono cresciuti, nella loro
opinione, in modo ingiustificato. Per calmare un po’ le acque, il premier Mihai Tudose ha
annunciato che, la prossima settimana, nell’Esecutivo, si discuterà su questo
tema. Gli specialisiti credono si tratti di una crescita artificiale, imposta
dalle grandi catene di distributori di benzina nel Paese, anzichè da una
normale conseguenza dell’evoluzione del prezzo del barile a livello mondiale. (traduzione di Adina Vasile)