Abusi in case di riposo per anziani
Dopo lo scandalo della Case di riposo dell'orrore, in Romania sono stati avviati dei controlli nei centri di accoglienza per bambini e nelle strutture in cui sono ricoverate persone anziane e con disabilità.
Bogdan Matei, 10.07.2023, 11:39
Insediato da meno di un mese, il nuovo premier romeno, il leader socialdemocratico Marcel Ciolacu, ha un inizio di mandato mica confortevole. Oltre ai problemi correnti, deve gestire ora un enorme scandalo giudiziario, mediatico e politico: i raccapriccianti abusi in alcune case di riposo per anziani vicino a Bucarest. Il premier ha convocato la squadra esecutiva ieri, un giorno di domenica, per valutare la situazione in provincia di Ilfov, dove i procuratori hanno individuato gruppi criminali organizzati, che sfruttavano e maltrattavano gente priva di aiuto.
Il primo ministro ha sollecitato alle autorità con attribuzioni di controllo di verificare in tutto il paese i centri pubblici e privati che concedono assistenza ai bambini, agli anziani e alle persone con disabilità. Marcel Ciolacu ha detto che è inammissibile che le istituzioni di controllo diano la colpa l’una all’altra. Non ho nessuna pietà per i bastardi che hanno creato queste case di riposo dell’orrore, e il fatto che una simile cosa sia stata possibile ci indica un unico aspetto: abbiamo a che fare con un problema di sistema. Il sistema va cambiato, ha detto il primo ministro.
Le sue dichiarazioni fanno seguito all’inchiesta avviata dai procuratori della Direzione Nazionale per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT, la Procura antimafia) in tre case di riposo nella città di Voluntari e nel comune di Afumaţi, entrambi satelliti di Bucarest, per i trattamenti inumani ai quali venivano sottoposti i cosiddetti beneficiari.
Alcune persone sono già state fermate nel fascicolo Case di riposo dell’orrore, compresa quella che ha ideato l’affare – un certo – fino a poco fa anonimo – Ştefan Godei. Stando agli inquirenti, lui avrebbe ricavato dallo Stato più di 3,7 milioni di lei (oltre mezzo milione di euro), in meno di due anni. Spendeva buona parte dei soldi per droga, prostitute e musicisti, mentre gli anziani venivano trattati come nei campi di concentramento: picchiati, insultati, affamati, costretti a lavori forzati, privi delle minime condizioni di igiene. Negli ultimi giorni, quasi cento persone sono state trasferite dal Servizio Medico Urgente di Rianimazione ed Estricazione (SMURD) in ospedali o altri centri di terapia.
Intanto, a Bucarest, l’opposizione chiede le dimissioni del ministro della Famiglia, Gabriela Firea, collega di Marcel Ciolacu nel PSD, alla quale la stampa scrive che portano tutte le strade in questo fascicolo. Da 23 anni, il sindaco della città di Voluntari è Florentin Pandele, il marito della Firea. Una sorella della ministra ha diretto il sistema di assistenza sociale a Ilfov. Colui che i giornalisti chiamano l’infame Godei è stato l’autista di Gabriela Firea quando era sindaca generale di Bucarest, dal 2016 al 2020.
Nessuno invoca responsabilità penali per la Firea nel fascicolo Case di riposo dell’orrore, ma in tanti concordano che la sua imagine è gravemente lesa e porta svantaggi in ugual misura al Governo e al partito. E sempre più pochi sono quelli che credono nelle chances della Firea di tornare nell’incarico di sindaco della Capitale, come auspicato da lei stessa, in vista delle elezioni amministrative che si terranno l’anno prossimo.