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24 gennaio, Giorno dell’Unione dei Principati Romeni

Ogni anno, il 24 gennaio, i romeni del Paese e doltreconfine, festeggiano lUnione dei Principati Romeni. Nel 2020 si celebra il 161/o anniversario, che ha preceduto la creazione dello stato nazionale unitario, festeggiato, in questi giorni, tramite una serie di eventi culturali e religiosi. Al Museo Nazionale di Storia è aperta la piccola mostra “Piccoli segni di grandi speranze. Simboli dellUnione dei Principati nella filatelia e nella numismatica. Tra gli oggetti esposti cè una lettera francata con un bollo postale dellemissione “I Principati Uniti del 1862, un francobollo raffigurante leffigie del principe Alexandru Ioan Cuza del 1865 o due monete di 5 centesimi, risalenti al 1864, su cui è inciso il testo “I Principati Uniti.

24 gennaio, Giorno dell’Unione dei Principati Romeni
24 gennaio, Giorno dell’Unione dei Principati Romeni

, 23.01.2020, 13:24

Ogni anno, il 24 gennaio, i romeni del Paese e doltreconfine, festeggiano lUnione dei Principati Romeni. Nel 2020 si celebra il 161/o anniversario, che ha preceduto la creazione dello stato nazionale unitario, festeggiato, in questi giorni, tramite una serie di eventi culturali e religiosi. Al Museo Nazionale di Storia è aperta la piccola mostra “Piccoli segni di grandi speranze. Simboli dellUnione dei Principati nella filatelia e nella numismatica. Tra gli oggetti esposti cè una lettera francata con un bollo postale dellemissione “I Principati Uniti del 1862, un francobollo raffigurante leffigie del principe Alexandru Ioan Cuza del 1865 o due monete di 5 centesimi, risalenti al 1864, su cui è inciso il testo “I Principati Uniti.



Anche il Museo Nazionale Cotroceni sarà aperto il 24 gennaio. Negli appartamenti in cui ha abitato il principe, si possono ammirare oggetti personali appartenuti alla famiglia Cuza, documenti originali, ma anche la spada da parata, ricevuta in regalo dal principe serbo Miloš Obrenović.



Il 24 gennaio 1859, Alexandru Ioan Cuza – eletto, una settimana prima, principe della Moldavia – è stato votato, allunanimità, anche dallAssemblea Elettiva di Bucarest principe della Valacchia e proclamato capo dei Principati Uniti. Fu realizzata, in questo modo, de facto, lunificazione dei due principati abitati da romeni. Tre anni dopo, il 24 gennaio 1862, grazie al sostegno decisivo dellimperatore francese Napoleone III, lUnione venne riconosciuta a livello internazionale e lo stato ricevette il nome di Romania.



Durante il regno di sette anni di Alexandru Ioan Cuza, tramite le riforme radicali proposte, furono gettate le basi istituzionali della Romania moderna. Vennero adottati il Codice civile e quello penale, entrambe di ispirazione francese, creato un esercito nazionale, linsegnamento elementare diventò dobbligo e furono fondate le prime università – nel 1860 quella di Iaşi, attualmente intitolata a Cuza, e, quattro anni dopo, quella di Bucarest. Tramite la riforma agraria, quasi mezzo milione di famiglie contadine ottennero terreni in seguito alla secolarizzazione dei beni ecclesiastici. Adorato dai contadini, ma poco apprezzato dai partiti politici, a causa del suo atteggiamento troppo autoritario, il principe fu costretto ad abdicare e partire in esilio nel 1866.



Salì al trono il futuro Re Carlo I, della famiglia principesca tedesca degli Hohenzollern-Sigmaringen. Durante il suo lungo regno, la Romania ottenne lindipendenza dallimpero ottomano e riconquistò la Dobrugea (sud-est, in riva al Mar Nero), dopo la guerra russo-romeno-turca del 1877. Nel 1918, durante il regno di Re Ferdinando, soprannominato “LUnificatore, il processo di creazione dello stato nazionale romeno si concluse con lunione alla Madrepatria delle province storiche abitate da popolazione a maggioranza romena, fino allora incluse negli imperi multinazionali confinanti – Transilvania (centro), Banato, Crişana, Maramureş (ovest), Bucovina (nord-est) e Bessarabia (est).

Fonte foto: fb.com / Dariusz Stefaniuk
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