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160 anni dall’Unificazione dei Principati Romeni

In Romania, in Moldova, repubblica a maggioranza romenofona, e nelle comunità romene della diaspora viene celebrato, tramite numerosi eventi, il 160esimo anniversario dellUnificazione dei Principati Romeni. Cerimonie religiose e militari, deposizioni di corone di fiori e spettacoli allaperto, segnano, come ogni anno, questo momento che anticipò la Grande Unità avvenuta un secolo fa. Il 24 gennaio 1859, Alexandru Ioan Cuza – eletto, una settimana prima, principe della Moldavia, – fu votato, allunanimità, anche dallAssemblea Elettiva di Bucarest come sovrano della Valacchia e proclamato principe dei Principati Uniti. In questo modo, venne firmata, infatti, lunificazione dei due stati abitati da romeni. Tre anni dopo, il 24 gennaio 1862, con il sostegno decisivo dellimperatore francese Napoleone III, lUnità fu riconosciuta a livello internazionale e lo stato ricevette la denominazione di Romania.

160 anni dall’Unificazione dei Principati Romeni
160 anni dall’Unificazione dei Principati Romeni

, 23.01.2019, 11:24

In Romania, in Moldova, repubblica a maggioranza romenofona, e nelle comunità romene della diaspora viene celebrato, tramite numerosi eventi, il 160esimo anniversario dellUnificazione dei Principati Romeni. Cerimonie religiose e militari, deposizioni di corone di fiori e spettacoli allaperto, segnano, come ogni anno, questo momento che anticipò la Grande Unità avvenuta un secolo fa. Il 24 gennaio 1859, Alexandru Ioan Cuza – eletto, una settimana prima, principe della Moldavia, – fu votato, allunanimità, anche dallAssemblea Elettiva di Bucarest come sovrano della Valacchia e proclamato principe dei Principati Uniti. In questo modo, venne firmata, infatti, lunificazione dei due stati abitati da romeni. Tre anni dopo, il 24 gennaio 1862, con il sostegno decisivo dellimperatore francese Napoleone III, lUnità fu riconosciuta a livello internazionale e lo stato ricevette la denominazione di Romania.



Il regno di sette anni di Alexandru Ioan Cuza, grazie alle riforme radicali promosse, ha gettato le basi istituzionali della Romania moderna. Vennero adottati Il Codice civile e quello penale, entrambi di ispirazione francese, fu creato un esercito nazionale, la scuola elementare diventò dobbligo e furono fondate le prime università – già dal 1860 quella di Iaşi, che oggi reca il nome di Cuza, e, quattro anni dopo, quella di Bucarest. Tramite la riforma agraria, quasi mezzo milione di famiglie contadine ricevettero terreni in proprietà in seguito alla secolarizzazione dei beni ecclesiastici. Carismatico e adorato dai contadini e dalle classi urbane povere, ma odiato dai partiti politici a causa del suo autoritarismo, il principe fu costretto ad abdicare e ad esiliarsi nel 1866. Gli seguì al trono il futuro re Carlo I, della famiglia principesca tedesca Hohenzollern-Sigmaringen. Durante il suo lungo regno, la Romania conquistò la sua indipendenza dallImpero Ottomano e rientrò in possesso della Dobrugea (sud-est, rivierasca al Mar Nero), dopo la guerra russo-romeno-turca del 1877.



Nel 1918, durante il regno di Re Ferdinando, detto lUnificatore, il processo di creazione dello stato nazionale si concluse tramite lunificazione con la Madrepatria delle province storiche con popolazione a maggioranza romena, che fino allora, si erano trovate sotto loccupazione degli imperi multinazionali confinanti – Transilvania (centro), Banato, Crişana, Maramureş (ovest), Bucovina (nord-est) e Bessarabia (est). Come conferma, però, tutta la storiografia, romena o internazionale, latto di nascita della futura Grande Romania, democratica e prospera, fu lUnificazione dei Principati e la creazione di un nucleo statale funzionale. Lunità è fatta. La nazionalità romena è fondata. Il vostro eletto vi consegna oggi ununica Romania – scriveva, allepoca, Alexandu Ioan Cuza, in una proclamazione al suo popolo.

Mircea Fechet (Foto: gov.ro)
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