12 distretti romeni, colpiti dalla peste suina africana
Più di 800 focolai di peste suina africana sono attivi sul territorio della Romania, in centinaia di località di oltre un quarto dei distretti del Paese. Lo rilevano i più recenti dati forniti dall’Autorità Nazionale Sanitaria Veterinaria e per la Sicurezza degli Alimenti. Il numero totale dei maiali malati che sono stati finora abbattuti ammonta a circa 160.000. Gli ultimi distretti in cui è stato scoperto il virus o nuovi focolai sono Giurgiu e Galaţi, entrambi nel sud-est, dove continua l’applicazione delle misure volte ad arginare la diffusione del virus e si fanno controlli nelle località della zona colpita. Nel frattempo, vengono concessi risarcimenti agli allevatori di maiali i cui animali sono morti oppure sono stati abbattuti a scopo preventivo per impedire la diffusione della peste suina africana.
Daniela Budu, 11.09.2018, 12:43
Più di 800 focolai di peste suina africana sono attivi sul territorio della Romania, in centinaia di località di oltre un quarto dei distretti del Paese. Lo rilevano i più recenti dati forniti dall’Autorità Nazionale Sanitaria Veterinaria e per la Sicurezza degli Alimenti. Il numero totale dei maiali malati che sono stati finora abbattuti ammonta a circa 160.000. Gli ultimi distretti in cui è stato scoperto il virus o nuovi focolai sono Giurgiu e Galaţi, entrambi nel sud-est, dove continua l’applicazione delle misure volte ad arginare la diffusione del virus e si fanno controlli nelle località della zona colpita. Nel frattempo, vengono concessi risarcimenti agli allevatori di maiali i cui animali sono morti oppure sono stati abbattuti a scopo preventivo per impedire la diffusione della peste suina africana.
Stando alle autorità, gli allevatori che hanno perso gli animali a causa dell’epidemia hanno ricevuto finora rimborsi di oltre 500 mila lei (circa 108 mila euro), però il valore totale dei fascicoli analizzati supera 47 milioni di lei (quasi 10 milioni di euro). Per prevenire la diffusione della peste suina africana, il Governo ha deciso di dare via libera alla caccia, entro il 1° dicembre, di oltre 80.000 cinghiali. I cacciatori dicono che uccidere un numero talmente grande di cinghiali entro breve sarà una missione difficile e che il Fondo caccia per i prossimi anni sarà gravemente danneggiato. Il cinghiale svolge un ruolo importante nella diffusione della peste suina, ma sono in pericolo anche altre specie di animali. Sorin Birceanu, direttore dell’Associazione Provinciale dei Cacciatori e Pescatori Sportivi Gorj: “Gli effetti sono devastanti, si potrebbe arrivare ad una diminuzione quasi totale, se il virus si diffonderà, totale per la specie dei cinghiali, ma anche per altre specie di cacciagione. E mi riferisco a fagiani, lepri, volpi, sciacalli, tutto quello che esiste nel rispettivo Fondo cinegetico”.
Il Ministero dell’Agricoltura ha annunciato di aver inoltrato, la settimana scorsa, all’Amministrazione Presidenziale un documento relativo alla comparsa e all’evoluzione della peste suina africana in Romania, in seguito alle opinioni espresse pubblicamente dal presidente Klaus Iohannis. Il documento presenta le modalità di azione delle autorità per prevenire, combattere e sradicare il virus della peste suina africana. Klaus Iohannis ha criticato il Governo per questa crisi accusandolo di essere incapace di gestire la situazione. La Procura Generale ha aperto un fascicolo penale relativo all’epidemia. I procuratori indagano su possibili reati di diffusione delle malattie tra animali e piante e di negligenza nella prestazione lavorativa.