11 settembre 2001: dodici anni dopo
Quasi 3.000 morti. È stato questo il bilancio dei famigerati attentati dell’11 settembre 2001 coordinati da Al-Qaeda, cui gli Stati Uniti hanno risposto lanciando una guerra totale al terrorismo, invadendo l’Afghanistan per allontanare dal potere il regime fondamentalista talebano, che ospitava terroristi Al-Qaeda, e adottando la legge “Usa Patriot”, ancora in vigore. Una legge ulteriormente contestata, che dà la possibilità al Governo di sorvegliare qualsiasi persona sospetta di progettare un attacco terroristico contro l’America. Pure altri Paesi hanno rafforzato la loro legislazione antiterroristica, ampliando i poteri degli organi di forza e sicurezza nell’applicare questa legislazione.
România Internațional, 11.09.2013, 15:49
Quasi 3.000 morti. È stato questo il bilancio dei famigerati attentati dell’11 settembre 2001 coordinati da Al-Qaeda, cui gli Stati Uniti hanno risposto lanciando una guerra totale al terrorismo, invadendo l’Afghanistan per allontanare dal potere il regime fondamentalista talebano, che ospitava terroristi Al-Qaeda, e adottando la legge “Usa Patriot”, ancora in vigore. Una legge ulteriormente contestata, che dà la possibilità al Governo di sorvegliare qualsiasi persona sospetta di progettare un attacco terroristico contro l’America. Pure altri Paesi hanno rafforzato la loro legislazione antiterroristica, ampliando i poteri degli organi di forza e sicurezza nell’applicare questa legislazione.
Si è detto che, dopo l’11 settembre del 2001, il mondo non è più stato lo stesso. Molte economie hanno subito cali significativi dopo gli attentati negli Usa, ma i maggiori cambiamenti sono stati quelli politici. La maggioranza dei leader del mondo hanno condannato gli attacchi, tranne l’Iraq e il suo leader, Saddam Hussein. Le speculazioni sull’implicazione di alcuni iracheni negli attentati hanno contribuito all’accettazione dal pubblico americano dell’invasione militare dell’Iraq, nel 2003. Molti Paesi hanno congelato i conti bancari di diverse persone sospette di terrorismo e gli Usa hanno creato un controverso centro di detenzione presso la base militare nel Golfo di Guantànamo, in Cuba. Dopo l’11 settembre del 2001, sono cambiate le alleanze e persino l’ordine mondiale. Il mondo si è diviso in “buoni e cattivi”, tra i Paesi “dell’asse del male” annoverandosi Iraq, Iran e Corea del Nord. Gli Stati Uniti sono stati accusati che, a nome della lotta al terrorismo, si sono trasformati in una specie di “gendarmo universale”. Ciononostante, la maggioranza degli stati sembra aver capito che il terrorismo rappresenta un pericolo a livello mondiale e che, in fin de conti, è questo limportante.
Anche per la Romania, l’11 settembre del 2001 ha significato un cambiamento importante, il nostro Paese affiancandosi fermamente al mondo civilizzato e ai suoi sforzi di contrasto del terrorismo. La Nato e gli Usa si sono resi conto che Bucarest può essere un partner strategico di fiducia nella zona del Mar Nero. Nel 2004, la Romania ha firmato l’adesione alla Nato, e nel 2007 ha aderito all’Ue. Nell’ambito di questo partenariato, i romeni e gli americani stanno costruendo a Deveselu (nel sud della Romania) uno scudo antimissilistico europeo.