10 anni dall’adesione della Romania all’Ue
La Romania ha celebrato, il 1 gennaio, dieci anni da quando fa parte dellUnione Europea. È stato un decennio di sforzi e sacrifici, ma anche di crescita e sviluppo, afferma lattuale rappresentante della Romania nellEsecutivo comunitario, Corina Cretu, commissaria europea per la politica regionale.
Daniela Budu, 03.01.2017, 16:13
La Romania ha celebrato, il 1 gennaio, dieci anni da quando fa parte dellUnione Europea. È stato un decennio di sforzi e sacrifici, ma anche di crescita e sviluppo, afferma lattuale rappresentante della Romania nellEsecutivo comunitario, Corina Cretu, commissaria europea per la politica regionale.
“Negli ultimi anni, la Romania è diventata un polo di stabilità nella regione e motore di crescita economica. Dopo questi dieci anni, in cui lintegrazione europea è diventata un successo di tutti i romeni, dei romeni abituali, ma anche dello stato romeno, la strada verso lEuropa, verso una maggiore integrazione è quella che aiuterà ancor di più la Romania e tutti i suoi cittadini. Un pensiero speciale per i giovani che vogliono implicarsi e riuscire nel loro Paese: avete fiducia nel progetto europeo, siate parte di esso e i prossimi 10 anni potranno essere, vi assicuro, cosi come desiderate”, ha affermato Corina Cretu.
Effetti concreti delladesione al blocco comunitario possiamo vedere nella vita di tutti i giorni, afferma anche lex commissario europeo allagricoltura, Dacian Ciolos. Dal canto suo, il primo commissario europeo da parte della Romania, Leonard Orban, attuale consigliere del presidente Klaus Iohannis, ritiene che in una serie di settori, le attese della Romania sono state persino superate.
“Se diamo uno sguardo a ciò che si è fatto, ci rendiamo conto che in una serie di settori abbiamo realizzato più di quanto ci aspettassimo di realizzare in quel momento. La direzione in cui andiamo è una benefica. Ci permetterà anche dora in poi di consolidarci come stato e permetterà ai cittadini romeni di essere sempre più prosperi e sempre più sicuri ed ottimisti sul loro futuro”, ha detto Leonard Orban.
Il maggiore vantaggio delladesione sono i fondi europei, volti ad aiutarci allo sviluppo del Paese e al recupero dei divari rispetto ai vecchi membri dellUnione, ma la Romania non è riuscita ad attirare tutti i soldi stanzati da Bruxelles, colloandosi agli ultimi posti tra i Paesi dellUe a questo capitolo. Stando ai dati Eurostat, il Pil della Romania è cresciuto da 98 miliardi di euro nel 2006, prima delladesione, a 160 miliardi di euro nel 2015. La Romania ha ricevuto nei 10 anni quasi 40 miliardi di euro e ha contribuito al budget dellUnione con circa 14 miliardi di euro. Il tasso di disoccupazione è stato del 3,1% più basso nel 2015 e sempre grazie ai fondi europei, nel periodo 2007-2016, sono stati creati oltre 40 mila posti di lavoro. Un altro vantaggio per i romeni è la libera circolazione nellUe, ma allo stesso tempo ciò ha significato anche la partenza di milioni di lavoratori in altri Paesi europei. Dopo dieci anni nellUnione, la Romania resta monitorata nellambito del Meccanismo di cooperazione e verifica nel campo della giustizia, è ancora fuori dallArea Schengen, mentre il passaggio alleuro resta un obiettivo ancora da raggiungere. (traduzione di Adina Vasile)