10 agosto, 5 anni dopo
In Romania la Procura Generale ha rinviato a giudizio i vertici della Gendarmeria in carica al momento della manifestazione antigovernativa del 10 agosto 2018.
Ştefan Stoica, 09.08.2023, 13:49
Il 10 agosto 2018, i rappresentanti della diaspora hanno organizzato a Bucarest una grande manifestazione di protesta contro il governo di sinistra dellepoca. Quest’ultimo era stato accusato, sin dal suo insediamento, a gennaio 2017, di aver tentato di deviare l’andamento normale della riforma giudiziaria al fine di eliminare i fascicoli di corruzione in cui erano accusati lallora leader socialdemocratico, Liviu Dragnea, e alcune persone a lui vicine. La manifestazione, alla quale hanno partecipato decine di migliaia di persone, si è conclusa con l’intervento aggressivo delle forze dellordine, ritenuto sproporzionato e in gran parte ingiustificato. Nel 2018 i procuratori antimafia e antiterrorismo hanno aperto un fascicolo, chiuso due anni dopo e riaperto solo la scorsa primavera, in seguito al ricorso di un manifestante.
Ora, la Procura Generale ha annunciato che i capi della Gendarmeria dell’epoca, così come altri dipendenti dellistituzione, saranno processati per reati quali abuso dufficio, falso intellettuale e comportamento abusivo. Secondo i procuratori, il 10 agosto 2018, durante la manifestazione di protesta svoltasi a Bucarest, nei pressi della sede del governo, il comandante dellazione e i coordinatori, tutti colonnelli della gendarmeria, hanno svolto in maniera difettosa le loro funzioni e hanno ordinato ai gendarmi subordinati, in violazione delle disposizioni di legge, di intervenire con la forza per disperdere lintera massa dei manifestanti presenti.
Secondo gli inquirenti, le azioni degli imputati hanno avuto come conseguenze la limitazione della libertà di riunione e del diritto allintegrità fisica e psichica dei manifestanti, nonché la provocazione di sofferenze fisiche o lesioni, che hanno richiesto ad un numero di oltre 400 persone fino a 50 giorni di cure mediche per la guarigione. Dalle indagini svolte nel caso è emerso che lintervento forzato dei gendarmi è avvenuto in violazione dei principi di necessità, gradualità e proporzionalità, principi sanciti dalle norme di legge in materia e riflettuti nella giurisprudenza della CEDU. Così, i gendarmi avrebbero agito non solo contro le persone che manifestavano violentemente, al fine di isolarle e applicare misure legali, ma anche contro i manifestanti pacifici, che costituivano la stragrande maggioranza dei partecipanti alla protesta.
I gendarmi militari hanno utilizzato durante la missione bombe a mano con effetto acustico, bombe a mano irritanti con effetto lacrimogeno, cartucce con effetto irritante lacrimogeno, spruzzatori ad alta capacità e spruzzatori manuali. Secondo il Pubblico Ministero, dei feriti, oltre 300 si sono costituiti parte civile nel processo. La comunità Declic, che è una piattaforma per petizioni, inviti allazione e attivismo online creata esclusivamente per la Romania, ha chiesto al Tribunale Militare di Bucarest di giudicare durgenza il dossier del 10 agosto, perché mancano solo 3 anni alla prescrizione e i colpevoli potrebbe sfuggire alla punizione. I membri della Comunità Declic verranno a Piazza Victoriei, il 10 agosto, per chiedere giustizia per le vittime degli abusi dei gendarmi del 2018.