Una rotta romena per i cereali ucraini
Dopo che la Romania ha accettato che le navi ucraine attraversino il Canale Bystroye (sud-est), lUcraina auspica un aumento delle sue esportazioni di cereali, sebbene la Russia abbia bloccato i porti ucraini sul Mar Nero.
Mihai Pelin, 14.07.2022, 11:14
La Romania ha accettato che le nevi battenti bandiera ucraina cariche di cereali possano transitare i canali Chilia e Bystroye. La decisione delle autorità romene giunge nel contesto degli sforzi del nostro Paese per offrire sostegno all’Ucraina, in vista della diminuzione delle conseguenze dell’aggressione russa. Secondo il MAE, l’accordo della parte romena sull’uso del canale Bystroye per far passare le navi che trasportano cereali è a carattere eccezionale, perché va presa in considerazione l’importanza della diversificazione e della fluidizzazione delle vie di trasporto utilizzate per l’esportazione dei cereali ucraini. Assieme all’accordo della parte romena, è stato sottolineato anche il mantenimento della posizione di principio della Romania sul progetto di sviluppo del canale Bystroye per la navigazione, nonché la necessità che tale progetto osservi i provvedimenti del diritto internazionale, comprese le regolamentazioni relative alla tutela ambientale.
Allo stesso tempo, la parte romena mantiene il suo impegno a continuare a fare sforzi costanti, come Paese e all’interno dell’UE, per agevolare il transito e l’export di cereali ucraini, anche tramite i porti romeni sul Danubio e sul Mar Nero. La costruzione del canale Bystroye, che collega il Danubio e il Mar Nero, è iniziata nel 2004. La Romania ha chiesto all’Ucraina di fermare questo progetto, tenuto conto che una parte passa in mezzo al Delta del Danubio — inserito nel patrimonio mondiale dell’UNESCO — e trasgredisce una serie di convenzioni internazionali nel campo della tutela ambientale, essendo danneggiate alcune specie di fauna. Le autorità internazionali hanno dato ragione alla Romania, però, nonostante i moniti ufficiali, il canale è stato inaugurato da Kiev nel 2007. Secondo le autorità ucraine, 16 navi lo hanno attraversato, negli ultimi quattro giorni. In tale contesto, delegazioni militari di Russia, Ucraina e Turchia hanno incontrato mercoledì esponenti delle Nazioni Unite a Istanbul, per colloqui sulla ripresa delle esportazioni di cereali ucraini dal porto di Odessa, sul Mar Nero. In seguito ai colloqui, è stato creato un centro di coordinamento per garantire la sicurezza delle rotte, precisa Ankara, e la prossima settimana dovrebbe essere firmato un accordo in tal senso. Inoltre, le parti hanno concordato di effettuare controlli congiunti per verificare i cereali nei porti.
La riunione giunge nel contesto dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari a livello mondiale, in parte a causa dell’invasione russa in Ucraina a cominciare dal 24 febbraio scorso. L’Ucraina, che è il quarto grande esportatore mondiale di cereali, è stata costretta in tal modo a ridirezionare le consegne di cereali sulle ferrovie attraverso Polonia, Slovacchia o Romania. Le sue esportazioni sono bloccate sul Mar Nero dalle navi militari russe. Un problema è rappresentato anche dalle mine marine collocate da Kiev. Nelle ultime settimane, la Turchia, Paese membro della NATO, ha moltiplicato i suoi sforzi diplomatici a sostegno della ripresa delle forniture di cereali. Secondo le autorità turche, 20 navi commerciali aspettano al momento sul Mar Nero e potrebbero essere subito caricate di cereali ucraini.