Una nuova ondata Covid in Romania
La seconda ondata dellOmicron è arrivata in Romania prima di quanto stimato dalle autorità.
Daniela Budu, 13.07.2022, 11:33
La Romania ha registrato un nuovo raddoppiamento, da una settimana all’altra, del numero di contagi da SARS-CoV-2, e una crescita significativa del numero di persone ricoverate in ospedale e dei decessi. Questa settimana sono stati registrati quasi 15 mila nuovi casi e le cifre continueranno a salire per altre 4-5 settimane, sono del parere gli esperti dell’Istituto Nazionale di Sanità Pubblica. Il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha dichiarato che il tasso di positività è arrivato adesso al 12%. In tali condizioni, le autorità sono tornate, a cominciare da ieri, ai bollettini giornalieri sui numeri di contagi da COVID, dopo un mese in cui il bilancio è stato presentato solo una volta alla settimana. Gli specialisti sono del parere che la nuova sotto-variante Omicron, che ha generato l’attuale ondata di contagi a livello internazionale ed è stata identificata anche in Romania, diminuisce in gran parte la protezione offerta dal vaccino o dalla guarigione dalla malattia, però, in generale, sembra non provocare forme gravi.
Il ministro della Salute consiglia di tornare alle misure di protezione sanitaria, all’uso della mascherina e di evitare gli spazi affollati, ed ha delle raccomandazioni anche per le persone con sintomi di COVID. “Si possono testare dal medico di base oppure possono sollecitare il servizio di pronto soccorso, a seconda del caso. Il risultato positivo determina l’isolamento domiciliare, in primo luogo, e la consultazione del medico di base nelle situazioni in cui la sintomatologia è più evidente, la visita presso uno dei centri ambulatoriali, mentre nel caso di sintomi più gravi nei pazienti affetti anche da altre malattie, si consiglia il ricovero ospedaliero”, ha affermato Alexandru Rafila.
Quanto ai test, sebbene al termine dell’ultima ondata di Covid, molti centri di test siano stati chiusi, al momento esistono ancora oltre 4.300 centri dove i romeni si possono testare, come pure nei gabinetti dei medici di famiglia e presso alcune farmacie, cliniche oppure ospedali. Intanto, le autorità sanitarie stanno cercando nuove modalità di finanziamento per i centri di valutazione e cura del COVID-19, di modo che si possano offrire servizi anche nei fine settimana, nel contesto della nuova ondata di contagi. Al momento sono operativi 169 centri del genere in tutto il Paese. Stando al ministro della Salute, per il momento non sono molto sollecitati, però man mano che il numero dei nuovi casi accertati aumenterà, la gente deve avere la possibilità di accederne. Quanto alla vaccinazione, il medico raccomanda la somministrazione del siero anti-COVID in autunno, quando sarà messa a disposizione una sua nuova variante.
Il ministro della Salute ha sottolineato, a un’emittente televisiva privata, che l’attuale vaccino non è più efficace contro i nuovi ceppi dell’ Omicron: “Adesso siamo nella seconda ondata dell’Omicron, e il vaccino efficace contro il ceppo Omicron, che possa fermare la trasmissione del virus, è limitato. Credo che dobbiamo essere onesti appunto per far aumentare la fiducia della popolazione nella vaccinazione, perché se diciamo loro la verità, allora lo possiamo fare ogni volta, sia quando c’è una situazione meno favorevole, come adesso, sia quando torna favorevole, come speriamo sia il caso in autunno.” Il medico ha annunciato che la nuova formula di vaccino dovrebbe arrivare in Romania a settembre.