Un anno dagli attacchi del 7 ottobre
Il 7 ottobre vengono commemorate le vittime dell'attentato compiuto dall'organizzazione islamica Hamas un anno fa.
Mihai Pelin, 07.10.2024, 13:58
Israele commemora un anno dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, il più sanguinoso nella storia del Paese e che ha innescato la guerra in corso nella Striscia di Gaza. Allora, nel giorno di una festa religiosa ebraica, commandos del movimento islamico palestinese Hamas, sono penetrati nel sud di Israele, utilizzando esplosivi e bulldozer per oltrepassare la barriera che circonda il territorio palestinese, uccidendo alla cieca persone nei kibbutz, nelle basi militari e nel luogo dove si svolgeva un festival musicale. Gli attacchi a sorpresa non erano diretti contro un esercito, come in una guerra convenzionale. I militanti di Hamas hanno sfogato la loro rabbia sui civili. In quel fatidico giorno, centinaia di persone innocenti sono morte massacrate nelle loro case, per strada o nelle automobili.
I terroristi non hanno tenuto conto e hanno sparato a tutto ciò che si muoveva intorno a loro. Quasi 1.200 israeliani sono stati uccisi in un solo giorno. La brutalità mostrata da Hamas non ha precedenti. Era solo l’inizio del disastro. Migliaia di razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza in un breve periodo di tempo e il famoso scudo antiaereo “Iron Dome” non è riuscito a far fronte alla cadenza degli attacchi. Città come Ashkelon, Ashdod o Tel Aviv hanno subito l’impatto degli obici. Di conseguenza, l’esercito israeliano ha lanciato un intervento violento per eliminare il pericolo. Sebbene sia riuscito a fermare l’incursione di Hamas, l’esercito non è riuscito a salvare in tempo i 251 civili presi in ostaggio.
Successivamente, l’esercito israeliano ha lanciato una forte offensiva contro il territorio palestinese, con l’obiettivo di distruggere Hamas, al potere dal 2007, organizzazione designata come gruppo terroristico dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. È ancora inspiegabile la paralisi della capacità dell’esercito israeliano di rispondere all’aggressione, il 7 ottobre 2023, per più di otto ore. L’operazione è stata preparata segretamente per due anni e i servizi segreti israeliani affermano di non essere stati a conoscenza dell’esistenza di un simile piano. Per ritorsione, Israele ha promesso di annientare l’organizzazione Hamas. Dall’inizio della guerra ad oggi centinaia di soldati israeliani hanno perso la vita. L’obiettivo di Israele di distruggere Hamas ha avuto un impatto enorme sui civili e sulle infrastrutture dell’enclave palestinese, una delle aree più densamente popolate del mondo.
Questa guerra ancora in corso ha ucciso più di 41.000 persone, per lo più civili, secondo Hamas, e ha generato una grave crisi umanitaria. L’espansione delle colonie israeliane nei territori palestinesi, l’isolamento della popolazione araba in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza tramite la costruzione dei muri di separazione, l’esclusione sociale fortemente accentuata nella società israeliana nei confronti dei palestinesi, la segregazione etnica nelle istituzioni governative e la mancanza di pari opportunità hanno alimentato il conflitto interetnico. La portata dell’attacco del 7 ottobre 2023 sta alimentando le divisioni e l’odio in tutto il mondo: manifestazioni virulente, polarizzazione estrema ed un’esplosione di atti antisemiti, al punto che funzionari europei e americani hanno recentemente evocato all’ONU “uno tsunami di antisemitismo” avvenuto nell’ultimo anno.