Strategia contro il traffico di persone
La Romania ha lanciato la Strategia nazionale di lotta al traffico di persone.
Daniela Budu, 14.05.2024, 11:03
Criticata negli anni passati per l’inefficienza delle misure in questo campo, la Romania ha lanciato ieri la Strategia nazionale contro il traffico di persone 2024-2028, che mira a ridurre questo fenomeno, identificare le vittime, offrire loro assistenza e punire i trafficanti. Rispetto ai primi anni 2000, il Paese ha compiuto notevoli progressi negli sforzi per combattere il fenomeno, sia nella creazione del quadro giuridico che nella necessaria organizzazione istituzionale, ma c’è ancora da fare, spiegano i partecipanti al lancio della Strategia. Secondo il Ministero dell’Interno, la Strategia contro il traffico di persone è costruita su quattro pilastri: prevenzione, punizione, protezione e partenariato. Allo stesso tempo, offre “un chiaro quadro d’azione volto a migliorare la capacità di tutte le strutture coinvolte nella lotta alla tratta di esseri umani”.
In una sintesi della Strategia lanciata ieri, il Ministero dell’Interno sottolinea che esiste un numero limitato di servizi specializzati per l’assistenza e la protezione delle vittime, compresi i minori, che la cooperazione tra istituzioni pubbliche e private per garantire l’assistenza alle vittime è difficile e che i fondi assegnati sono insufficienti. Il più recente rapporto annuale del Dipartimento di Stato americano sulla tratta di persone, presentato l’estate scorsa, indicava che la Romania non riuniva gli standard minimi nella lotta contro il traffico di esseri umani. Il documento rilevava inoltre che la magistratura, gli inquierenti e le autorità di protezione dell’infanzia in Romania sono piuttosto “dalla parte” dei trafficanti e, allo stesso tempo, estremamente duri con le vittime.
Un altro rapporto, pubblicato quest’anno dall’International Justice Mission, organizzazione internazionale che lotta contro la vulnerabilità delle vittime della tratta di esseri umani, sottolinea che le modifiche legislative in materia “non sono state effettuate in modo coordinato, in rapporto alla questione del traffico di esseri umani, ma piuttosto in maniera puntuale e non correlata”.
La situazione è riconosciuta anche dal primo ministro Marcel Ciolacu, il quale afferma che “purtroppo, anche la Romania è sulla mappa dei trafficanti di esseri umani, essendo riconosciuta da quasi 20 anni come uno dei principali paesi fonte di vittime sfruttate in Europa”. Secondo i dati dell’Agenzia nazionale contro la tratta di persone (ANTIP), dalla sua istituzione nel 2005, cioè lungo 19 anni, in Romania sono state registrate 19.000 vittime della tratta di esseri umani e sono state pronunciate oltre 4.000 condanne. Nei primi tre mesi dell’anno, 173 persone sono state indagate per reati legati al traffico di persone.
Nel messaggio in occasione del lancio della Strategia, il premier ha inoltre sottolineato che le statistiche ufficiali degli ultimi anni mostrano che “più di 500 cittadini romeni vengono identificati come vittime ogni anno, e la cifra non include quelli in situazione di traffico, che non si ritrovano nelle statistiche ufficiali”. “Inoltre, circa la metà delle vittime identificate sono bambini o giovani, cosa che ci preoccupa ancora di più”, ha aggiunto il primo ministro. Le autorità sostengono, però, che le modalità di intervento sono state individuate, esistono partenariati e verranno stanziate le risorse necessarie per combattere questa piaga.