Sostegno per l’ingresso a Schengen
Colloqui intensi sull'ingresso di Romania a Schengen sia a Bucarest che in plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Daniela Budu, 19.01.2023, 11:01
In occasione dell’inaugurazione della presidenza svedese del Consiglio dell’Unione Europea, gli eurodeputati romeni hanno sollecitato il sostegno delle autorità di Stoccolma per l’adesione di Romania e Bulgaria all’Area Schengen. Anche i rappresentanti della Commissione Europea hanno indicato che il luogo dei due paesi è nello spazio di libera circolazione, poichè adempiono a tutti i requisiti necessari. La Svezia gestirà la riunione informale del Consiglio Giustizia Affari Interni che si terrà dal 25 al 27 gennaio, e il primo Consiglio con un’agenda ufficiale, in programma dal 9 al 10 marzo a Bruxelles. Il premier svedese Ulf Kristersson ha dichiarato che l’adesione dei due stati allo spazio europeo di libera circolazione sarà inclusa sull’agenda della riunione. In precedenza, l’ambasciatore di Svezia presso l’Unione Europea, Lars Danielsson, ha dichiarato che sono stati avviati dei negoziati con le parti coinvolte, ma che non inizierà un voto sull’ingresso di Romania e Bulgaria a Schengen se non verrà convenuto un accordo con i paesi contrari all’adesione.
Nel corso dei dibattiti a Strasburgo, l’eurodeputato Dan Nica ha sollecitato al premier che la presidenza svedese tratti come priorità l’adesione di Romania. Alla Romania e ai romeni è stato rifiutato un diritto fondamentale, quello di essere cittadini dell’UE a pieno titolo. Vi prego di porre rimedio a questa ingiustizia!, ha dichiarato Dan Nica. Anche l’eurodeputato Siegfried Mureşan ha chiesto al premier svedese di mantenere l’adesione di Romania all’Area Schengen sull’agenda del Consiglio UE.
Credo che, con volontà politica, ci siano tutte le premesse affinchè l’adesione possa essere decisa nei prossimi mesi, entro la fine della presidenza svedese, ha dichiarato anche l’eurodeputato Dacian Cioloş. Il blocco dell’accesso legittimo a Schengen, alla fine dello scorso anno, è stato un’immensa delusione, che può avere conseguenze incalcolabili se l’argomento non verrà affrontato in modo attivo e conclusivo nei prossimi mesi. Mi aspetto che la nuova presidenza ponga rimedio a questa ingiustizia con tatto, tramite una mediazione proattiva, con soluzioni realistiche ai blocchi che ancora permangono, soprattutto da parte dell’Austria e dei Paesi Bassi. Altrimenti, qualsiasi discussione sulla solidarietà europea sarà trattata con sfiducia e avrà l’effetto contrario, proprio tra i cittadini romeni che hanno dimostrato non soltanto solidarietà, ma anche un profondo attaccamento ai valori dell’Unione Europea, ha dichiarato Dacian Cioloş.
A Bucarest, il presidente Klaus Iohannis ha valutato che il successo della conclusione del Meccanismo di Cooperazione e Verifica va completato quest’anno con la benemerita adesione di Romania a Schengen. Dal canto suo, il ministro degli Esteri, Bogdan Aurescu, ha ricevuto assicurazioni, in conversazioni telefoniche con gli omologhi ceco e polacco, che Bucarest sarà sostenuta fortemente e attivamente. Anche il ministro per la Migrazione e l’asilo greco, Panagiotis Mitarachi, ha espresso l’appoggio tramite una visita in Romania. L’assenza di Romania e Bulgaria è un handicap per l’Area Schengen stessa, ha dichiarato in un’intervista all’agenzia Agerpres il ministro greco, che ha lanciato la scorsa settimana un’iniziativa diplomatica a sostegno dei due paesi. Nel corso di una visita in Austria, Panagiotis Mitarachi ha detto alle autorità di Vienna che la protezione delle frontiere esterne dell’UE in Bulgaria e Romania non può essere che un fatto positivo per l’Unione Europea.