Situazione tesa a Chişinău
Le autorità di Chişinău hanno annunciato di aver smantellato una rete coordinata da Mosca, che aveva come obiettivo la destabilizzazione della Repubblica di Moldova.
Corina Cristea, 13.03.2023, 11:01
Sotto l’influenza di Mosca nel passato, la Repubblica di Moldova è ora guidata da autorità fermamente orientate verso l’integrazione europea, diventate da mesi interi i bersagli delle proteste che invocano aspetti sociali quali la povertà o l’impennata dei prezzi. Ma non si tratta di azioni ampie e le indagini hanno rilevato che i protestatari non partecipano per convinzione, ma per denaro, spiegano le autorità. Sospetto di pagare i partecipanti è il partito del controverso oligarca filo-russo Ilan Shor, condannato nel 2017 a 7 anni e mezzo di reclusione per truffa e riciclaggio di denaro, attualmente latitante in Israele. Simili comizi sono stati organizzati sin dallo scorso autunno, e il più recente si è svolto proprio ieri, giorno in cui le autorità di Chişinău hanno annunciato di aver smantellato una rete coordinata da Mosca con l’obiettivo di destabilizzare la situazione nella Repubblica di Moldova.
La rete era composta da 10 gruppi che annoveravano ciascuno tra 5 e 10 persone che avrebbero dovuto generare caos alle proteste svoltesi anche sabato a Chişinău. Ogni gruppo era coordinato da un rappresentante di servizi speciali della Federazione russa, che riceveva istruzioni per destabilizzare l’ordine pubblico tramite persone di doppia cittadinanza – russa e moldava – arrivate appositamente da Mosca. Il capo del Commissariato Generale di Polizia della Moldova, Viorel Cernăuţeanu, ha presentato più video e audioregistrazioni, come anche brani di corrispondenza, per dimostrare il coinvolgimento di persone dalla Russia nel preparare disordini di massa a Chişinău. 25 sospetti sono stati interrogati e sette fermati. Viorel Cernăuţeanu ha aggiunto che c’è un legame diretto tra il coordinatore di Mosca e la compagnia militare privata Wagner, ma anche tra la rete sventata dalla polizia e gli organizzatori delle proteste a Chişinău.
Un giorno prima delle proteste di ieri, la Procura anticorruzione di Chişinău ha annunciato che, in seguito alle perquisizioni presso i rappresentanti del partito Shor, ha sequestrato oltre 2,5 milioni di lei moldavi, l’equivalente di quasi 230.000 euro, destinati al pagamento dei partecipanti alle proteste. Le perquisizioni si sono svolte simultaneamente in più località, presso persone sospette di aver fomentato disordini di massa per destabilizzare la situazione politica nella Repubblica di Moldova e insediare a Chişinău un governo leale a Mosca. Nel corso delle perquisizioni, sono stati rinvenuti manette, sostanze con odore specifico di marijuana e dispositivi di comunicazione e stoccaggio di informazioni. Le persone indagate sono uomini in età tra i 23 e i 50 anni, alcuni appena rientrati dalla Turchia dove, stando ai servizi segreti della Moldova, sono stati addestrati per opporsi alle forze dell’ordine e utilizzare articoli pirotecnici e armi durante le proteste. Le perquisizioni si sono svolte anche nel contesto in cui Washington aveva accusato Mosca che tenta di destabilizzare la Repubblica di Moldova per insediare un’amminstrazione probabilmente più amichevole nei confronti della Federazione russa.