Scontentezze dei sindacati
In seguito ai rincari dell'energia elettrica, dei combustibili e dei generi alimentari, il 2023 porta nuove proteste sindacali in Romania.
Leyla Cheamil, 02.02.2023, 11:18
Le federazioni sindacali dell’istruzione hanno presidiato ieri la sede del Governo per chiedere stipendi decenti, soprattutto per il personale non docente. Stando ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, il personale non docente è l’unica categoria di pubblici dipendenti che neanche nel 2023 ha raggiunto il livello dei salari di base previsti dalla legge. Gli stipendi di base del personale non docente sono compersi tra i 1.800 e i 2.300 lei, e la crescita dell’inflazione, arrivata al 16,4% a dicembre 2022, parallelamente all’aumento dei prezzi dei prodotti di base e delle utenze, hanno accentuato l’impoverimento. I sindacalisti affermano che anche gli stipendi degli insegnanti sono demotivanti e chiedono l’adozione di un atto normativo volto a ricollocare i dipendenti dell’insegnamento nella classifica delle funzioni pubbliche a seconda della qualifica professionale e dell’importanza che la società dovrebbe concedere all’istruzione.
Allo stesso tempo, la Federazione dei Sindacati Liberi dell’Istruzione, la Federazione dei Sindacati dell’Istruzione Spiru Haret e la Federazione Nazionale Sindacale Alma Mater ammoniscono su un punto nevralgico dell’insegnamento. …a causa degli stipendi molto bassi nel sistema educativo, ci confrontiamo con una mancanza acuta di personale docente qualificato – pochissimi giovani scelgono l’insegnamento come professione, e coloro arrivati a fine carriera scelgono di andare in pensione. Inoltre, negli ultimi anni, si è arrivati alla riprovevole situazione in cui si osserva una crescita allarmante del personale docente non qualificato nelle scuole, anzichè constatare una diminuzione ogni anno, segnalano i sindacalisti in un comunicato.
Dal canto suo, la Federazione Sanitas inizierà dal 6 febbraio a presidiare il Governo per almeno una settimana. Le rivendicazioni dei sindacalisti sono parecchie, ma sollecitano al Governo di risolvere urgentemente almeno due: incrementi salariali di almeno il 15% per tutti i dipendenti dal 1 febbraio, per coprire il tasso d’inflazione, e consultazioni con i sindacati nell’elaborazione della futura legge sulla retribuzione, per evitare le stesse differenze discriminatorie tra medici, operatori sanitari e infermieri o diminuzioni di altri redditi.
D’altra parte, a gennaio, la Federazione dei Sindacati della Silvicoltura Silva ha organizzato un comizio davanti alla sede del Governo per protestare contro un ddl di cui afferma che consentisse la privatizzazione delle foreste dello Stato. In replica, il Governo ha affermato che non si tratta della privatizzazione delle foreste, bensì di un’iniziativa riguardante la governance corporativa, obiettivo assunto tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.