Romania – prospettive per la ricostruzione dell’Ucraina
La Romania può svolgere un ruolo importante nella ricostruzione dell'Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente dell'Unione delle Camere di Commercio Romania-Ucraina, Nasty Vlădoiu, presente al Forum per la ricostruzione dell'ex repubblica sovietica.
Mihai Pelin, 16.10.2024, 12:12
Il costo stimato della ripresa postbellica dell’Ucraina ha superato i 486 miliardi di dollari in un decennio e Kiev è alla ricerca di nuove fonti di entrate, sia a livello nazionale che internazionale, per soddisfare queste urgenti necessità. Le stime non coprono le regioni ancora sotto occupazione russa, che non sono state accessibili. Dopo più di due anni e mezzo di guerra, i russi hanno distrutto buona parte delle infrastrutture stradali, scuole, ospedali e molte abitazioni. Alcuni progetti di riabilitazione sono già iniziati e nel paese sono sempre più numerosi gli investitori stranieri, romeni compresi, che mettono sù affari.
Recentemente si è svolto a Bucarest il Forum per la ricostruzione di questo paese, organizzato dalla Camera di Commercio bilaterale Romania-Ucraina. La Romania può svolgere il ruolo di hub logistico nel processo di ricostruzione dell’Ucraina, ha dichiarato Nasty Vlădoiu, presidente dell’Unione delle Camere di Commercio Romania-Ucraina. Gli esperti presenti alla riunione hanno offerto maggiori spiegazioni sull’argomento, affinché il nostro Paese venga riconosciuto come tale dal Governo di Kiev. Questo aspetto è considerato importante nel futuro partenariato strategico tra Romania e Ucraina, ha spiegato Nasty Vlădoiu.
“Per la Romania, la ricostruzione dell’Ucraina significa, in effetti, anche una ricostruzione della Romania stessa, di tutta l’area, dell’intera regione del Mar Nero, significa un ripristino di nuovi flussi, di una nuova visione, di nuovi approcci. E allora, sicuramente, io sono convinto del fatto che, alla fine, la Romania svolgerà, insieme ad altri paesi e all’Ucraina, il ruolo di locomotiva della trasformazione di questa visione nella regione del Mar Nero, avrà un ruolo estremamente importante di stabilità e di sviluppo”, ha detto Nasty Vlădoiu.
Da parte sua, l’ambasciatore dell’Ucraina in Romania, Ihor Prokopchuk, ha auspicato che i soldi per la ricostruzione del suo Paese provengano dagli assets russi congelati, che, solo nell’UE, ammontano a circa 350 miliardi di dollari. I paesi che ora solidarizzano con l’Ucraina saranno i benvenuti nel successivo processo di ricostruzione, ha aggiunto il diplomatico ucraino.
A fine settembre, l’UE e oltre 30 altri paesi hanno adottato a New York una Dichiarazione congiunta sull’assistenza alla ripresa dell’Ucraina. Gli alleati dell’ex repubblica sovietica ribadiscono gli impegni già assunti per sostenere l’economia e contribuire alla sua ripresa nel dopoguerra, anche attraverso prestiti che saranno rimborsati con i proventi dagli assets russi congelati.
Le distruzioni provocate dalle guerra avviata dalla Russia a febbraio 2022 hanno colpito in particolare il commercio, l’energia, l’agricoltura, le infrastrutture di trasporto. I danni maggiori sono stati registrati nelle regioni di Donetsk, Kharkiv, Luhansk, Zaporozhye, Kherson e Kiev. I dati indicano che almeno il 10% del patrimonio immobiliare ucraino è stato distrutto o danneggiato, prolungando lo sfollamento degli ucraini dalle loro comunità.