Romania, deficit commerciale in crescita
Il deficit commerciale della Romania si approfondisce.
Bogdan Matei, 10.01.2023, 10:34
Scossa negli anni scorsi dagi effetti della pandemia da Covid-19, e ora dalle conseguenze della guerra nella confinante Ucraina, l’economia romena continua a sentirne gli effetti. Le previsioni sull’evoluzione nel corrente anno restano moderatamente ottimiste, e il Governo ha costruito la Finanziaria su un crescita economica del 2,8% e su un deficit di bilancio in aumento di quasi il 4,4% del PIL. Il bilancio del 2022 non è, però, altrettanto rosa.
Nei primi 11 mesi dello scorso anno, la differenza tra le importazioni e le esportazioni della Romania ha superato i 31 miliardi di euro, secondo i dati pubblicati dall’Istituto Nazionale di Statistica. Si tratta di un deficit record della bilancia commerciale, di circa 10 miliardi più elevato rispetto al 2021. I commentatori notano che il deficit si è ritrovato persino nell’industria automotive, settore che, al solito, esportava più di quanto importava.
Secondo i dati ufficiali, nel periodo analizzato, pesi notevoli nella struttura delle esportazioni e delle importazioni si sono osservati per quanto riguarda le macchine e gli equipaggiamenti di trasporto (41,7% all’export e il 32,7% all’import) e altri prodotti manufatti (30% all’export e 28,6% all’import). Nei primi 11 mesi del 2022, le esportazioni di oltre 85,2 miliardi di euro e le importazioni superiori ai 116,2 miliardi hanno determinato un deficit della bilancia commerciale di oltre il 45% più alto rispetto al periodo gennaio-novembre 2021.
La crescita è stata parzialmente determinata dall’elevatissima inflazione, che ha alzato il valore delle importazioni, ma la causa principale resta il fatto che la produzione autoctona non può coprire la domanda interna nemmeno nei settori di tradizione, come l’agroalimentare, l’industria chimica o l’automotive. Gli esperti spiegano che lo Stato romeno dovrebbe pensare rapidamente a prendere delle misure, affinchè la situazione non peggiori.
Ovviamente, dovrebbe esistere una politica meglio strutturata e meglio finanziata di promozione delle esportazioni romene. D’altra parte, ho sentito nello spazio pubblico delle idee riguardanti il fatto che dovremmo avere un’analisi molto seria sulle importazioni, e lo Stato romeno e l’ambiente imprenditoriale insieme dovrebbero tentare di presentare delle offerte per i prodotti importati alle compagnie che li importano o li producono in altri paesi, per venire in Romania, ha dichiarato a Radio Romania l’analista economico Constantin Rudniţchi.
Il commercio internazionale del Paese continua ad essere dominato dagli interscambi con gli stati membri dell’Unione Europea, con oltre il 72% dell’export totale (quasi 62 miliardi di euro) e circa il 70% (82 miliardi) come importazioni. L’interscambio extra-UE27 è ammontato a 23 miliardi di euro (27,4%) per l’export e a 34 miliardi (29,3%) come import.