Romania: 2,5% del PIL stanziato alla Difesa
Nellattuale contesto di sicurezza, lo Stato romeno deve aumentare la capacità di difesa.
Eugen Coroianu, 07.03.2022, 12:44
Il deterioramento della situazione di sicurezza nell’est europeo, in seguito all’invasione russa in Ucraina, ha determinato più Paesi a riconsiderare la propria capacità difensiva. Tra questi, anche la Romania, che intende aumentare dal 2% al 2,5% del PIL il budget dell’esercito. La misura potrebbe essere esaminata questa settimana dal Parlamento di Bucarest. Il presidente del Senato, Florin Cîţu, ha scritto sulla sua pagina social media che in questo modo ci sarà la certezza che qualsiasi governo stanzierà questa somma d’ora in poi.
Il presidente Klaus Iohannis ha annunciato l’aumento del budget della difesa dopo una seduta del Consiglio Supremo di Difesa. Egli ha affermato che, nell’attuale contesto di sicurezza, sono necessarie nuove azioni consolidate della Romania in almeno due settori: l’aumento della capacità difensiva dello stato romeno e il raggiungimento dell’indipendenza energetica, soprattutto tramite lo sviluppo di energie rinnovabili e nucleari civili. È importante garantire condizioni migliori per la dotazione delle nostre forze armate, affinché si possano addestrare meglio e siano capaci di rispondere in maniera più efficace alle necessità operative dell’Esercito Romeno e alle sfide di sicurezza attuali e future”, ha sottolineato il capo dello stato.
Il ministro della Difesa, Vasile Dîncu, ha affermato che l’aumento della capacità difensiva della Romania è un obiettivo complesso a medio e lungo termine. L’Esercito ha un documento strategico, “un programma ambizioso di dotazione di tutto quello che è più moderno nel settore militare, nel campo della difesa, con una preparazione superiore delle risorse umane, preparativi nel territorio, formazione della popolazione per la difesa del Paese”. Lo stanziamento del 2,5% del PIL aiuterà che questi target siano raggiunti prima della data prefissa, il piano grande essendo fino al 2040, ha sottolineato Dîncu. Egli ha precisato che, tramite questo, la Romania realizza una parte della difesa del fianco est e fa parte del piano di dotazione della NATO per la difesa collettiva. Chi afferma che non ci sia bisogno di difesa e che la Romania debba diventare neutra si sbaglia e la migliore prova è l’esempio tragico dell’Ucraina in questo momento, ha affermato il ministro della Difesa.
Questa settimana è atteso nel Parlamento anche il pacchetto legislativo relativo alla sicurezza nazionale, che dovrebbe essere adottato in regime di emergenza. Il direttore del SRI, Eduard Hellvig, ha sottolineato la necessità di dare priorità ai disegni di legge sul sistema nazionale di difesa e sicurezza per la creazione e il perfezionamento di alcuni meccanismi chiari, necessari per gestire un’eventuale crisi. Non in ultimo, all’attenzione dei parlamentari è anche la modifica della Legge sullOffshore al fine di sbloccare alcuni progetti energetici importanti.