Rifiuti, un problema costante in Romania
Per la prima volta, i commissari della Guardia Ambientale di Romania hanno sporto denuncia penale contro un'azienda per il reato di seppellimento di rifiuti.
Mihai Pelin, 17.05.2022, 11:08
La Romania è superata logisticamente dalle importazioni illegali di rifiuti, nelle condizioni in cui centinaia di trasporti entrano ogni giorno nel Paese, richiama l’attenzione la Guardia Ambientale. Lo scorso anno, l’istituzione è riuscita a fare soltanto 3.000 controlli alle dogane, di cui sono risultati 41 casi penali. Intanto, grandi quantità di rifiuti importati arrivano nelle discariche di Romania, dove la tassa sul deposito è molto più bassa rispetto all’Europa occidentale. Una delle soluzioni sarebbe quella di portare questa tassa ad un livello paragonabile all’Occidente, ma anche di aumentare i controlli e sanzionare drasticamente i colpevoli, spiegano i commissari della Guardia Ambientale. Solo nei primi quattro mesi dell’anno sono stati verificati oltre mille trasporti di spazzatura. Alcuni sono stati fermati all’ingresso nel paese, mentre per altri sono state inoltrate notifiche penali e inflitte multe. I problemi più frequenti nel trasferimento dei rifiuti consistono nel compilare in modo sbagliato i dati dei documenti che accompagnano i trasporti o la non concordanza tra quello che viene dichiarato e quello che contengono, in realtà, i carichi.
D’altra parte, per la prima volta, è stata inoltrata una denuncia penale per il reato di seppellimento di rifiuti. Il Ministero dell’Ambiente ha annunciato che, in seguito ad un controllo effettuato ai primi del mese in un impianto di smistamento del Rione 3 della Capitale, detenuto dalla ditta del comune che gestisce la spazzatura, i commissari della Guardia Ambientale hanno identificato su un terreno di circa 4.000 mq indizi chiari di seppellimento di rifiuti da costruzione, mescolati di scarti di plastica, ceramica e materiale legnoso. Per il funzionamento senza autorizzazione ambientale, è stata inflitta una multa di 30.000 lei (circa 6.000 euro). Il Parlamento ha votato una legge tramite cui si tenta di fermare le bruciature illegali di rifiuti o il loro seppellimento. In attesa di essere promulgata dal capo dello stato, la normativa porta le misure più dure adottate finora in Romania in questo campo, che riguardano sia le aziende che la popolazione, tra cui la pena detentiva dai 3 ai 5 anni. Gli inziatori del progetto ricordano che la cessazione o almeno la diminuzione delle bruciature illegali di rifiuti rappresenta un obiettivo di notevole importanza per la salute della popolazione.
Uno studio europeo rileva una realtà estremamente pericolosa. Una volta bruciata, la plastica di prodotti elettrodomestici ed elettronici diventa per 4.000 volte più tossica del fumo risultato dal legno bruciato. Purtroppo, in Romania, bruciare materiali per ricavare metalli da vendere è un fenomeno di portata, una pratica incontrata nelle masserie dell’intero paese, con impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica, ricordano gli iniziatori della legge. Dal 2019 ad oggi, sono state bruciate oltre 870 tonnellate di rifiuti, di cui gran parte materiali compositi per ottenere metalli. Ogni anno, oltre 29.000 persone muoiono prematuramente in Romania per cause associate all’inquinamento.