Relazioni critiche dopo un anno di governo
A Bucarest, l'opposizione parlamentare ha presentato delle relazioni critiche in merito all'attività del Governo ad un anno dall'insediamento.
Roxana Vasile, 25.11.2022, 10:55
Un anno dopo l’insediamento del gabinetto di coalizione presieduto dal liberale Nicolae Ciucă, l’opposizione parlamentare non ha smentito il suo ruolo e ha presentato delle relazioni critiche nei confronti dell’attuale governo. L’inflazione elevatissima, la totale mancanza di interessamento per ridurre le spese nei ministeri o il mantenimento delle pensioni speciali degli eletti sono bollati nel Libro nero del governo, presentato dal presidente dell’USR, Cătălin Drulă.
ʺUn anno di governo PSD-PNL ha significato rincari record, plagi e progetti falliti. E non poteva andare diversamente che male questo governo! I ministri di questo governo, i segretari di stato, i sottosegretari di stato…sono interessati a come nutrire un’immensa clientela di partito. Nel frattempo, i romeni hanno subito i più elevati rincari degli ultimi 19 anni. E’ l’inflazione più alta dal 2003 in poi. Anche le rate bancarie sono quasi quadruplicate nell’ultimo anno, ha dichiarato Cătălin Drulă.
Dal canto loro, i rappresentanti dell’AUR hanno presentato il proprio documento critico nei confronti di PSD, PNL e UDMR, in cui accusano l’attuale Governo di incompetenza e mancanza di volontà politica per adottare delle misure volte ad aiutare la popolazione e l’economia. ʺIl problema energetico è stato tergiversato, le cose sollecitate da noi, come opposizione parlamentare – il mix energetico e la regolamentazione del mercato, che andavano fatte sin da un anno addietro, dall’insediamento del Governo, non sono state attuate. Il modo in cui sono state incrementate, per così dire, le pensioni è una presa in giro: anzichè aumentare le pensioni di una somma fissa, ad esempio di 1.250 lei per tutte le pensioni e arrivare ad un livello alquanto normale, è stata preferita la variante del 12,5%, che non raggiunge nemmeno il tasso d’inflazione, ha dichiarato il leader dell’AUR, George Simion.
La replica del PSD è subito arrivata. Ma solo nei confronti dell’USR che, prima dell’entrata dei socialdemocratici al governo, ha fatto parte per quasi un anno della maggioranza accanto al PNL. Stando al PSD, con l’USR al governo in un passato non molto lontano, la Romania è rimasta in un costante blocco ed è andata da una crisi all’altra. I socialdemocratici affermano che, invece, nel periodo dell’attuale governo di cui fanno parte, la Romania ha adempiuto a tutti gli standard europei in materia di giustizia, fatto confermato dall’adozione delle nuove leggi nel settore, il Meccanismo di Cooperazione e Verifica è stato tolto e il paese è pronto ad aderire a Schengen.
Il Governo PSD-PNL-UDMR è stato insediato il 25 novembre 2021, godendo di un’ampia maggioranza parlamentare. Ai sensi dell’intesa tra i principali partiti della coalizione, il PNL ha designato il premier nella persona del generale d’esercito a riposo Nicolae Ciucă per circa un anno e mezzo, cioè fino al 25 maggio 2023, quando la carica dovrebbe andare al PSD.