Referendum per l’Europa nella Repubblica di Moldova
Maia Sandu si candiderà per un nuovo mandato alla presidenza della Repubblica di Moldova e ha deciso di indire un referendum, il prossimo autunno, affinché i cittadini possano esprimersi sul futuro europeo del Paese.
Mihai Pelin, 27.12.2023, 12:28
La Presidente della Repubblica di Moldova, Maia Sandu, ha dichiarato che intende candidarsi per un nuovo mandato nel 2024 e si è impegnata a compiere la missione dell’integrazione europea. Dopo l’assunzione del mandato nel 2020, Maia Sandu ha chiesto al Parlamento di indire un referendum sull’adesione all’UE. “Nei tre anni del mio mandato, insieme ai cittadini, siamo riusciti a mantenere la pace interna, a consolidare lindipendenza del Paese, abbiamo un Governo e abbiamo avviato i negoziati per ladesione della Repubblica di Moldova allUE. Il nostro futuro è nella famiglia europea ed è necessario dire chiaramente a tutto il Paese quale strada scegliamo per la Repubblica di Moldova. Chiedo al Parlamento di avviare l’organizzazione di un referendum nell’autunno del prossimo anno, in cui il voto dei cittadini sarà decisivo” – ha sottolineato Maia Sandu.
Chişinău dovrà compiere molti passi importanti nella sua missione dintegrazione europea, ha aggiunto Maia Sandu, dando assicurazioni di essere pronta a continuare su questa strada. Sarebbe la terza volta che Maia Sandu si candida alla presidenza, dopo essere stata sconfitta dal socialista filo-russo Igor Dodon nel 2016 e dopo aver preso la rivincita con una clamorosa vittoria contro di lui nel 2020. Ricordiamo che nel 2020, la leader del Partito filo-occidentale Azione e Solidarietà (PAS) Maia Sandu è diventata presidente della Repubblica di Moldova. Un anno dopo, il suo partito è riuscito a ottenere la maggioranza in Parlamento dopo elezioni anticipate e a intensificare la sua politica di riavvicinamento all’UE e agli USA. Nel 2022, la Repubblica di Moldova ha ricevuto lo status di Paese candidato all’adesione all’UE insieme all’Ucraina.
Il 14 dicembre 2023, i leader europei hanno deciso che devono iniziare i negoziati con la Repubblica di Moldova. Nel frattempo una nuova valutazione da parte della Commissione Europea avrà luogo a marzo 2024. Durante il conflitto ucraino, Chişinău ha cominciato a parlare della “minaccia russa” e a diminuire i rapporti con la CSI. In particolare, a maggio, Maia Sandu ha accusato Mosca di aver tentato di “rovesciare” le autorità di Chişinău. Allo stesso tempo, lopposizione, compreso il Partito Socialista dellex presidente Igor Dodon, ritiene che lattuale leadership dello Stato agisca per ordine dei “curatori occidentali”.
Nel 1991 la Moldova ha dichiarato la propria indipendenza dall’Unione Sovietica e la Romania è stata il primo Paese a riconoscerla. Un anno dopo, la regione separatista della Transnistria, situata tra il Dniester e lUcraina, è uscita di fatto dal controllo delle autorità di Chişinău dopo un conflitto armato che ha provocato centinaia di morti, terminato con l’intervento delle truppe di Mosca a sostegno dei ribelli secessionisti. I soldati russi si troverebbero ancora in Transnistria, che funziona quasi come uno Stato indipendente, con un territorio di circa 4.100 chilometri quadrati (la superficie di una contea della Romania) e una popolazione filo-russa di mezzo milione di persone. La Transnistria ha moneta propria, propri passaporti e targhe specifiche, anche se non è riconosciuta dalla comunità internazionale.