Reazioni alla mobilitazione parziale in Russia
La mobilitazione parziale dei riservisti in Russia annunciata dal presidente Vladimir Putin ha attirato nuove critiche dalla comunità internazionale.
Leyla Cheamil, 22.09.2022, 13:07
A sette mesi dall’inizio dell’aggressione militare in Ucraina, il presidente russo, Vladimir Putin, ha annunciato ieri una mobilitazione parziale dei militari della riserva. Il Ministero della Difesa russo ha trasmesso che saranno convocati 300.000 riservisti con esperienza militare. Putin ha dichiarato che Mosca è pronta a utilizzare tutti i mezzi disponibili, compresi quelli nucleari, per difendersi. Un annuncio arrivato nelle condizioni in cui la Russia sta perdendo terreno sul campo, e la mobilitazione parziale è stata indetta un giorno dopo l’annuncio delle autorità separatiste di quattro regioni ucraine parzialmente occupate dall’esercito russo di convocare referendum sull’annessione alla Russia.
L’annuncio di Putin è stato seguito da proteste in Russia. Un’organizzazione per i diritti dell’uomo in questo paese sostiene che le autorità hanno arrestato centinaia di persone per aver protestato contro la mobilitazione parziale. Il maggior numero di arresti si è verificato a Mosca e San Pietroburgo, ma proteste sono state riferite in altre oltre 30 città.
Numerose reazioni sono subito arrivate dalla comunità internazionale. Riuniti di emergenza a New York, in un incontro convocato ieri, in contemporanea all’Assemblea Generale dell’ONU, i ministri degli Esteri dell’UE hanno adottato una dichiarazione in cui condannano fermamente la Russia per la recente escalation del conflitto tramite la mobilitazione dei riservisti ordinata dal presidente Putin. Il capo della diplomazia comunitaria, Josep Borrell, ha dichiarato che i paesi membri stanno esaminando nuove sanzioni contro la Russia, che verranno adottate al più presto. Il nuovo pacchetto di sanzioni interesserà nuovi settori dell’economia russa, tra cui quello tecnologico, come anche nuove persone, ma non è stato ancora ultimato, ha precisato Josep Borrell.
Anche le autorità americane hanno condannato l’ordine della mobilitazione parziale. Il leader della Casa Bianca, Joe Biden, ha dichiarato che l’aggressione in Ucraina è la guerra di un’unica persona che 141 nazioni si sono unite a condannare senza equivoci, e ha criticato Vladimir Putin per le minacce nucleari. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha denunciato la pericolosa retorica nucleare del presidente russo, aggiungendo che la prima mobilitazione in Russia dopo la Seconda Guerra Mondiale non è una sorpresa, ma porterà ad un’escalation del conflitto in Ucraina.
Dal canto suo, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha condannato l’annuncio sul prossimi passi della Russia nel continuare l’escalation della guerra. La Romania ribadisce l’appello alla Russia di cessare immediatamente l’aggressione contro l’Ucraina e di rititare completamente tutte le sue forze armate, ha trasmesso Klaus Iohannis. Intanto, la Lettonia, la Lituania e l’Estonia, stati UE confinanti con la Russia, non accoglieranno alcun cittadino russo che vuole lasciare il paese dopo l’annuncio sulla mobilitazione delle truppe, hanno dichiarato autorità dei tre stati. Una reazione è arrivata anche dalla Cina, che ha chiesto ieri a tregua tramite dialogo in Ucraina.