Rapporto sulla criminalità organizzata
Lo scorso anno, la Romania è stata presa di mira da azioni di "sabotaggio" e attacchi ibridi specifici della Russia, indica la Direzione per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT) nel rapporto per il 2024.
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Daniela Budu, 13.02.2025, 11:15
Insieme ad altri stati europei, la Romania è stata presa di mira nel 2024 da azioni di “sabotaggio” e attacchi ibridi specifici della Russia, con l’obiettivo di testare la preparazione alla difesa dei paesi della NATO e individuare debolezze nelle infrastrutture, afferma la Direzione per l’Investigazione dei Reati di Criminalità Organizzata e Terrorismo (DIICOT) nel suo rapporto per lo scorso anno. Secondo il documento, “a partire dal 2022, si sono verificati almeno 50 incidenti in 13 paesi in Europa, che potrebbero essere operazioni ibride russe”. Si tratta di casi di spionaggio, diversione, vandalismo, attacchi informatici, campagne di disinformazione e tre attacchi a infrastrutture sottomarine nel Mar Baltico.”
Il rapporto evidenzia inoltre che lo scorso anno la Romania non si è confrontata con una minaccia terroristica concreta e non si sono verificati attacchi terroristici, il rischio restando, quindi, basso. Inoltre, secondo la DIICOT, i sostenitori di Romania di alcune organizzazioni terroristiche hanno continuato a svolgere solo alcune attività di supporto, prive, però, di consistenza e portata. D’altro canto, i dati della Direzione mostrano che il consumo di stupefacenti è costantemente aumentato, con la cannabis come droga più ricercata che, d’altronde, è anche quella più sequestrata dalle autorità.
Per quanto riguarda le droghe ad alto rischio, la Romania è principalmente un paese di transito e i porti del Mar Nero possono rappresentare un’alternativa per l’introduzione di queste sostanze nell’Unione Europea. L’anno scorso, i procuratori della DIICOT hanno dovuto risolvere 33.000 casi di traffico di droga, quasi un quarto in più rispetto al 2023. Nel 2024, gli investigatori hanno sequestrato oltre una tonnellata di stupefacenti leggeri e ad alto rischio, oltre 7 tonnellate di sostanze dopanti proibite e circa 16 tonnellate di polpa di frutta contenente cocaina. Sono state sequestrate anche oltre 12.000 piante o raccolti di cannabis, quattro volte di più rispetto all’anno precedente.
Il rapporto evidenzia inoltre che i sistemi di distribuzione tramite pacchi sono stati tra i metodi maggiormente utilizzati per introdurre piccole e medie quantità di droga nel paese. Un altro aspetto evidenziato dal rapporto della DIICOT è che, ultimamente, il numero di minorenni coinvolti nel traffico di droga è aumentato notevolmente e i trafficanti stanno utilizzando nuovi metodi per portare e vendere sostanze proibite in Romania, tra cui piattaforme online specializzate con pagamento in criptovalute. I dati dell’Agenzia Nazionale Antidroga indicano un aumento costante del consumo di droga in Romania. Il mercato interno è dominato dai consumatori di Bucarest, il cui numero è relativamente stabile, ed è alimentato da gruppi criminali della zona legati alla comunità turca nel segmento delle importazioni e ai clan rom nel segmento della distribuzione stradale – precisa inoltre l’Agenzia.