Proteste nel sistema sanitario
Il personale sanitario ha protestato a Bucarest, ma anche in ospedali di tutto il Paese, chiedendo, tra laltro, gli aumenti di stipendi promessi per tutti i dipendenti del sistema.
Corina Cristea, 29.12.2021, 14:16
Ieri, a Bucarest, sono state organizzate proteste, sostenute da manifestazioni organizzate negli ospedali pubblici del Paese. I dipendenti del sistema sanitario sono scesi in piazza per rivendicare i propri diritti nell’ambito di una protesta coordinata dalla Federazione La Solidarietà Sanitaria — un’organizzazione sindacale rappresentativa per questo settore, con oltre 25.000 membri. All’azione hanno partecipato lavoratori del settore sanitario di ogni tipo, da medici e infermieri, a economisti e personale ausiliario. La principale richiesta fatta ai governanti è la concessione degli stipendi promessi quasi due anni fa e che non sono stati stanziati nel 2021. Anzi, i protestatari affermano che, per l’anno prossimo, ci sono scarse prospettive di aumenti salariali al livello atteso perché, per il momento, le promesse del governo prevedono solo un quarto della cifra iniziale.
“Abbiamo una legge sulla retribuzione dal 2017, che però non viene applicata. Sì, chiediamo solo questo: la concessione dei diritti legali, non vogliamo niente di più. A gennaio 2021 avremmo dovuto ricevere una tranche di aumento salariale che non ci è stata concessa. Nel 2022, al personale tecnico e amministrativo non viene concesso niente, mentre per i lavoratori è previsto solo un quarto dell’aumento per il personale ausiliario, per infermieri, barellieri, personale di pulizia. Viene assegnato un quarto solo a una parte di tutti coloro che avevano diritto ad aumenti successivi”, ha dichiarato Daniel Bulboacă, vicepresidente della Federazione La Solidarietà Sanitaria.
Stando agli organizzatori, nella capitale, i manifestanti hanno girato per le istituzioni fondamentali della Romania, Governo, Parlamento e Presidenza, per “augurare saggezza nell’urgente concessione dei diritti legittimi ai dipendenti del settore sanitario”. Infatti, ci sono più problemi, ha spiegato a Radio Romania, Gabriel Predica, vicepresidente della Federazione “La Solidarietà Sanitaria”: “I problemi partono, da una parte, da un sistema iniquo esistente oggi per quanto riguarda la retribuzione e, d’altra parte, certo, c’è anche il problema di questa forma di ingratitudine per tutti gli sforzi compiuti dai dipendenti del settore sanitario. E mi riferisco a tutte le categorie di personale, compreso quello tecnico e amministrativo, e ovviamente anche al personale medico ausiliare, infermieri, barellieri, medici, quindi a tutte le categorie di personale, che, come ben si sa, sono state coinvolte, in questi ultimi due anni, in tutto quello che ha significato la lotta contro la pandemia da COVID-19.”
Stando a Gabriel Predica, a partire dal 2010, la retribuzione nel sistema sanitario si fa in base al principio del rinvio e della proroga, e ciò fa nascere frustrazioni e animosità tra certe categorie di personale, in quanto non viene applicata interamente né la vecchia legge sulla retribuzione, né quella attuale.