Prezzo del latte, malcontento tra i produttori romeni
In Romania, gli allevatori di mucche vogliono protestare, dal momento che ricevono sempre meno soldi per il latte, anche se i prezzi al dettaglio sono sempre più alti.
Daniela Budu, 15.03.2023, 10:56
Uno studio del quotidiano Ziarul Financiar indica che la Romania ha il prezzo del latte fresco più alto in Europa. Un litro di latte fresco integrale, che nei negozi romeni costa 1,45 euro, si vende per 1,19 euro in Francia o nel Belgio, per poco più di un euro in Spagna e per soli 76 eurocentesimi in Polonia. La pubblicazione ricorda che un romeno guadagna mediamente 900 euro netti, due-tre volte in meno rispetto a un francese, uno spagnolo o un belga. Quindi, in Polonia, l’economia più sviluppata dell’Europa centro-orientale, dove lo stipendio medio netto è di 1.100 euro, un litro di latte costa quasi la metà rispetto alla Romania. In effetti, rispetto a 2-3 anni fa, il prezzo del latte nei negozi romeni è quasi raddoppiato, e le fattorie del paese hanno registrato nel 2021 la produzione più bassa dell’ultimo decennio, vale a dire 41,7 milioni di ettolitri.
Invece, le importazioni sono aumentate. Stando ai dati ufficiali, le importazioni di latte e panna acida hanno superato nel 2021 i 100 milioni di euro, valore raddoppiato nel giro di un decennio. Molti farmers romeni spiegano che rischiano di chiudere gli affari in seguito alle importazioni di latte a basso costo e dell’impennata dei prezzi al dettaglio. I dati forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica indicano incrementi dei prezzi dei latticini di oltre il 30% nell’ultimo anno, con quasi il 45% per il burro. Tutto ciò nelle condizioni in cui il prezzo del latte romeno è calato di oltre il 30% negli ultimi due mesi e i farmers sono disperati, spiega il presidente del Comitato Direttivo dell’Associazione Mureş della Federazione Allevamenti Bovini, Iacob Boca.
In alcune zone della provincia di Mureş e del paese, il latte si vende per 1,40 lei (circa 28 eurocentesimi), 1,50 lei (30 eurocentesimi), 1,70 lei (34 eurocentesimi). Dietro le insistenze e a causa della disperazione dei miei colleghi, abbiamo deciso di fare il punto sul come procedere d’ora in avanti: vendiamo il bestiame poichè non abbiamo modo di sopravvivere, subiamo le perdite o andiamo dal ministro dell’Agricoltura, dal primo ministro della Romania, dal capo dello stato per dire loro che noi siamo costretti a chiudere gli affari, ha detto Iacob Boca, precisando che i proprietari di caseifici importano il latte, mentre i produttori romeni rimangono con centinaia di migliaia di litri non venduti.
A questo punto, i farmers romeni chiederanno alle autorità nazionali di proteggere tramite legge la produzione interna di latte e presenteranno una petizione al Governo. I farmers devono pagare rate, leasing, stipendi per i dipendenti, gli input che cominciano ad arrivare con la campagna primaverile. Sono disperati e alla fine cederanno e firmeranno il contratto anche per 1,50 o 1,40 lei, solo per farcela per un mese o due e superare la primavera, aggiunge Iacob Boca. I produttori di latte romeni annunciano proteste nelle prossime settimane in tutto il paese.