Politica: Romania, voto di sfiducia al governo Florin Cîţu
Il governo guidato dal leader liberale Florin Cîţu è stato sfiduciato oggi, dopo essersi attirato l'ostilità di tre dei cinque partiti rappresentanti al Parlamento di Bucarest.
Eugen Coroianu, 05.10.2021, 17:23
Il governo guidato dal leader liberale Florin Cîţu è stato sfiduciato oggi, dopo essersi attirato l’ostilità di tre dei cinque partiti rappresentanti al Parlamento di Bucarest. Nel testo della mozione inoltrata dal Partito socialdemocratico (PSD, all’opposizione) si legge che, per la Romania, l’unica soluzione di uscire dalla crisi politica, economica e sociale è che il governo Cîțu se ne vada urgentemente.
I socialdemocratici imputano a questo gabinetto l’impoverimento dei romeni, la mancanza di misure per controbilanciare l’impennata dei prezzi dell’energia, ma anche il deprezzamento della moneta nazionale, il leu, e la crescita allarmante del debito pubblico.
Inoltre, il PSD rimprovera al governo Cîțu lo scarso assorbimento dei fondi europei, il blocco dei programmi di sostegno alle PMI, e il mancato interessamento per i problemi degli agricoltori. L’opposizione socialdemocratica denuncia, in ugual misura, quello che considera il disastro provocato nel campo sanitario. La battaglia del governo PNL-USR-PLUS-UDMR non è stata contro la pandemia, ma ha impedito la lotta contro le malattie croniche e la loro cura, punta il dito il PSD.
Il testo della mozione non risparmia affatto USR-PLUS, diventata USR dopo la fusione sancita dal congresso svoltosi nel fine settimana, anche se proprio il suo ritiro dal governo ha portato il gabinetto in minoranza, mettendolo nella difficile situazione in cui si trova oggi. Pur non essendo risparmiata, l’USR ha votato la sfiducia per mandare a casa Florin Cîţu, che considera responsabile dello scioglimento della coalizione. Lo stesso vale per i nazionalisti dell’AUR.
Prima del voto, Florin Cîţu ha accusato di irresponsabilità quello che ha chiamato la nuova maggioranza PSD – USR – AUR. Una volta comunicato l’esito del voto, il capogruppo liberale alla Camera dei Deputati, Florin Roman, ha dichiarato che il PNL presenterà una nuova proposta alla premiership, una volta la dirigenza del partito lo deciderà.
Il PSD, per la voce del suo leader Marcel Ciolacu, si pronuncia solamente per le politiche anticipate e contempla, qualora venisse creata una maggioranza politica, un governo tecnico fino ad un’eventuale tornata elettorale. Il pallone passa ora al capo dello stato e la Costituzione indica questa strada, ha aggiunto il leader socialdemocratico, sottolineando che va superato il momento di isteria politica per entrare in una zona responsabile e costituzionale.
Il neoeletto presidente dell’USR, Dacian Cioloş, ha esortato a moderazione il premier sfiduciato, aggiungendo che aspetta una reazione equilibrata dal PNL. Cioloş annuncia di astenersi da altri commenti finchè non ci sarà una proposta realistica di coalizione governativa.
Il deputato George Simion, copresidente di AUR, afferma che Florin Cîţu non deve rimanere in carica nemmeno ad interim, precisando che il suo partito presenterà una proposta di governo tecnico, che negozierà anche con gli altri partiti.