Piano europeo per la gestione della migrazione illegale
La gestione della migrazione illegale preoccupa la Commissione Europea.
Ştefan Stoica, 06.12.2022, 13:33
La Commissione Europea ha presentato un piano dazione per gestire gli arrivi di migranti clandestini sulla rotta dei Balcani occidentali, che questanno hanno raggiunto livelli record. Lesecutivo europeo cerca così di attenuare i timori di alcuni Stati membri dellUE e di accelerare la negoziazione del Patto europeo per la Migrazione e lAsilo. La rotta dei Balcani occidentali è diventata uno dei maggiori punti di pressione migratoria, con un aumento del 168% del numero di migranti che arrivano su questa rotta, secondo i dati di Frontex. La situazione è particolarmente preoccupante per i Paesi dellEuropa centrale, come lAustria o la Repubblica Ceca, che hanno rafforzato i propri controlli alle frontiere. Nei primi 10 mesi di questanno, sono stati rilevati in tutto oltre 280.000 ingressi clandestini nellUE, di cui oltre 120.000 attraverso la rotta dei Balcani occidentali.
Il piano della Commissione prevede azioni operative, strutturate su cinque pilastri: rafforzamento della gestione delle frontiere, procedure di asilo accelerate e sostegno alle capacità di accoglienza, lotta al traffico di migranti, rafforzamento della cooperazione in materia di riammissione e rimpatri e allineamento delle politiche relative ai visti. Gli Stati dei Balcani occidentali sono chiamati ad allineare la propria politica sui visti a quella praticata dallUE, in quanto molti migranti arrivano nei Paesi balcanici dove non hanno bisogno del visto dingresso e da lì si recano clandestinamente nell’Europa Occidentale. Daltra parte, gli esponenti europei sono convinti che solo un accordo come il Patto europeo per la Migrazione e lAsilo, presentato a settembre 2020, potrebbe risolvere le sfide create dallondata migratoria.
Tuttavia, gli Stati membri hanno dei dubbi sui meccanismi di redistribuzione dei profughi e per tale motivo liniziativa non è stata adottata fino ad oggi. Questa proposta della Commissione non prevede esplicitamente quote obbligatorie di rifugiati come nel 2016, ma istituisce un meccanismo di solidarietà obbligatoria attraverso il quale la Commissione Europea può però fissare quote per gli Stati membri dellUE in funzione della loro popolazione e del livello di sviluppo economico. In alternativa alle rilocazioni, questi Paesi potrebbero avere altri contributi, come il finanziamento e il rimpatrio dei migranti senza diritto di asilo o la costruzione di campi profughi.
Il governo romeno ha salutato il Piano dAzione della Commissione Europea per i Balcani occidentali ed esprime fiducia nel fatto che le misure e gli strumenti proposti possano rispondere alle preoccupazioni recentemente espresse dallAustria in merito agli sviluppi di questanno sulla rotta dei Balcani occidentali. Ricordiamo che Vienna è restia ad accettare, dopo 11 anni di attesa, la Romania e la Bulgaria nellarea Schengen, per motivi legati alla gestione dei flussi migratori. La Romania ribadisce la sua piena disponibilità a contribuire attivamente e consistentemente allimplementazione delle misure e delle azioni proposte dalla Commissione europea nello spirito europeo di solidarietà e responsabilità, in stretta collaborazione con gli altri partner europei.