Piano europeo per i profughi
I ministri degli Interni europei hanno approvato un piano per i profughi di guerra ucraini.
Roxana Vasile, 29.03.2022, 13:12
Riuniti a Bruxelles per un Consiglio straordinario, i ministri degli Interni europei hanno approvato, ieri, un piano a dieci punti per un migliore coordinamento nel caso dei profughi ucraini. Il piano prevede la creazione immediata di una piattaforma per la registrazione temporanea di tutte le persone che entrano nell’UE, lo sviluppo di centri per il trasporto dei profughi, la realizzazione di una carta delle capacità di accoglienza degli stati membri e di un indice delle necessità in ciascun Paese europeo. Parallelamente, sullo sfondo di alcune informazioni sul pericolo di tratta di esseri umani, è stata attivata la piattaforma pluridisciplinare europea contro le minacce di criminalità organizzata, mentre Europol sostiene le autorità dei Paesi dell’Unione in questo campo.
Stando alla commissaria europea Ylva Johansson, finora circa 3,8 milioni di persone, soprattutto donne, bambini e anziani hanno lascito l’Ucraina a causa dell’offensiva russa. Il numero degli arrivi giornalieri nell’UE è diminuito da 200 mila — l’apice del flusso di profughi, a circa 40 mila, al momento. La maggior parte degli ucraini ha scelto di rifugiarsi in Polonia, Austria e Rep. Ceca, perciò Ylva Johansson ritiene necessario che i profughi siano incoraggiati a scegliere anche altre destinazioni e altri Paesi europei. Non ci sono quote per l’accoglienza dei profughi e, in questo momento, i colloqui tra gli stati membri dell’Unione per attenuare il peso sugli stati confinanti con l’Ucraina, anche quelli non-UE, hanno alla base solo il volontariato. Francia, Germania, Austria e Olanda si sono offerte già di occuparsi di quasi 15 mila profughi arrivati dalla piccola e povera Repubblica di Moldova, sopraffatta dall’ampio afflusso di ucraini. In Romania, anch’essa confinante con l’Ucraina, sono entrate quasi 600 mila persone, ma la maggior parte di loro erano solo di passaggio, la meta finale essendo l’Europa occidentale.
Sullo sfondo delle azioni di sostegno dello Stato romeno, il Senato di Bucarest ha adottato un’ordinanza d’urgenza che stabilisce la concessione di sostegno e assistenza umanitaria ai cittadini stranieri provenienti dall’Ucraina che si trovano in situazioni particolari. L’istituzione che deciderà in merito è la Camera dei Deputati. Intanto, le visite dei commissari europei a Bucarest continuano. All’inizio di questa settimana è toccato al commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, discutere con le autorità romene e tra gli argomenti esaminati sono stati l’integrazione dei profughi sul mercato del lavoro, nel sistema d’istruzione, della previdenza sociale e dell’assistenza sanitaria. All’incontro con l’ospite di Bruxelles, il presidente romeno, Klaus Iohannis, ha sollecitato una maggiore flessibilità in merito alle risorse finanziarie non utilizzate nel periodo 2014-2020, di modo che vengano impiegate nella gestione della crisi dei profughi ucraini. D’altronde, la Commissione Europea intende mettere a disposizione dei Paesi che accolgono il maggior numero di profughi fino a 17 miliardi di euro, di cui una parte provenienti dai fondi non utilizzati durante l’esercizio finanziario menzionato.