Ondata di pensionamenti nel sistema giudiziario
Decine di magistrati romeni chiedono di andare in pensione.
Bogdan Matei, 03.11.2022, 13:20
Il ministro della Giustizia romeno, Cătălin Predoiu, ammonisce che le speculazioni apparse nello spazio pubblico in merito alle cosiddette pensioni speciali che non rispettano il principio contributivo, potrebbero portare alla destabilizzazione dellattività dei tribunali e delle procure, tramite pensionamenti di massa. Solo negli ultimi giorni sono state inoltrate al Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) 65 domande di pensionamento. Tra i richiedenti ci sono anche alcune note personalità del settore: persino un membro del CSM, Gabriela Baltag, lex capo della sezione speciale, nel frattempo abolita, che doveva indagare sui reati nella giustizia, Adina Florea, oppure lex capo della DIICOT, la procura antimafia e antiterrorismo, Felix Bănilă.
Il ministro Predoiu ha discusso con i rappresentanti delle principali istituzioni del sistema assicurandoli che al momento non esiste, in dibattito o in fase di approvazione o di adozione, alcun atto normativo con effetti sulla normativa vigente nel caso delle pensioni nel sistema giudiziario. Qualsiasi progetto in questo campo, aggiunge il ministro, deve percorrere molte fasi prima delladozione, e lapprovazione del Ministero della Giustizia sarà data solo tenendo conto della garanzia dellindipendenza dei magistrati e dellefficienza del sistema giudiziario, nonché del fatto che la pensione di servizio è un elemento costitutivo dello status di indipendenza del magistrato. Predoiu ha esortato anche a ciò che ha definito responsabilità pubblica nel dibattito su questi temi, anche da parte dei magistrati.
Le ansie delle persone del sistema sono apparse dopo che la Banca Mondiale ha portato a compimento il piano di riforma del sistema pensionistico in Romania e ha proposto, tra laltro, che le attuali pensioni speciali siano calcolate in base al principio contributivo e che non siano create nuove categorie di privilegiati. Inoltre, listituzione propone che nessuna pensione speciale superi il reddito ottenuto durante il periodo di attività e che i limiti di età per il pensionamento siano gli stessi del sistema pubblico in generale. La riforma delle pensioni è un obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, concordato dal Governo di Bucarest con lEsecutivo dellUnione Europea e dovrà essere portato a compimento entro la fine di questanno.
In un Paese dove la maggior parte dei circa cinque milioni di pensionati riceve mensilmente una pensione pari a trecento o quattrocento euro, l’argomento delle pensioni speciali, alcune decine di volte maggiori, può essere uno scottante a livello sociale ed estremamente spiacevole sul piano politico per i governanti che non fanno nulla per correggere tali anomalie. Il portavoce dellEsecutivo, Dan Cărbunaru, ha affermato che i dati in suo possesso rilevano che i cambiamenti considerati in ambito pensionistico, anche per quanto riguarda letà pensionabile, non conterranno elementi di cambiamento “improvviso”, atti a generare “squilibri”. Mentre per quanto riguarda il target del PNRR in materia di pensioni speciali, è stato istituito un gruppo di lavoro e alcuni specialisti del Ministero del Lavoro stanno effettuando analisi in merito e ricevono consulenza dalla Banca Mondiale, aggiunge Dan Cărbunaru.