Nuovi cambiamenti nel sistema di insegnamento romeno
Il prossimo anno scolastico sarà completamente diverso rispetto ai precedenti.
Daniela Budu, 31.05.2022, 13:42
Dopo la radicale modifica della struttura dell’anno scolastico nell’insegnamento pre-universitario, gli alunni e i docenti di Romania sono messi di fronte a nuove modifiche del sistema d’istruzione. A cominciare dall’anno scolastico 2022 – 2023, che inizierà prima rispetto ai precedenti, il 5 settembre, invece di due semestri ci saranno cinque moduli di studio, alternati a cinque vacanze. Il ministro dell’istruzione, Sorin Cîmpeanu, ha annunciato che quest’autunno si rinuncerà alla media semestrale dei voti, all’obbligo dei test scritti e sarà necessaria una sola media generale dei voti alla fine dell’anno scolastico. In questo modo, gli insegnanti avranno una maggiore autonomia nella valutazione degli alunni lungo l’anno scolastico e i voti e i qualificativi metteranno in risalto le competenze degli alunni, è del parere il ministro. I voti saranno dati dai professori a seconda del numero di ore allocate settimanalmente alle varie discipline di studio.
Ci sono state più varianti di lavoro ed è stato concordato che il numero minimo di voti per una disciplina sia di n+3, “n” essendo il numero di ore allocate settimanalmente a una determinata disciplina di studio. In altre parole, per una disciplina studiata per due ore alla settimana, in tutto l’anno scolastico saranno necessari almeno cinque voti, ha spiegato Sorin Cîmpeanu.
Va inoltre precisato che in questi giorni è in corso la valutazione standardizzata degli alunni delle elementari e delle medie — un progetto-pilota digitale, una prima nel sistema d’istruzione romeno. Fino al 10 giugno, alunni di circa 330 scuole di tutto il Paese faranno due esami scritti, di romeno e, a seconda del caso, di matematica o storia.
Sullo sfondo dei grandi cambiamenti annunciati nel sistema d’istruzione romeno, il Consiglio Nazionale degli Alunni e la Comunità Declic hanno organizzato una protesta davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione. Loro hanno voluto tirare un segnale d’allarme sulla situazione nelle scuole in cui gli alunni ricevono cibo poco sano, oppure non ricevono alcun tipo di alimenti ed hanno chiesto che sia offerto a tutti gli alunni un piatto caldo al giorno. Durante un colloquio, il ministro ha promesso loro un programma nazionale sul cibo sano nelle scuole, finanziato con un miliardo di euro, che dovrebbe essere avviato proprio quest’anno.
In Romania ci sono state più iniziative legislative del genere. Tuttavia, finora, non è stato implementato un programma efficace. C’è anche un progetto-pilota che si blocca nella burocrazia anno dopo anno. Secondo un sondaggio realizzato da World Vision Romania, uno su dieci bambini va a dormire affamato, mentre due su dieci bambini dell’ambiente rurale di Romania affermano che la famiglia garantisce loro abbastanza cibo a volte, oppure affatto. Inoltre, più di uno su tre adolescenti si assentano dalle lezioni perché devono lavorare a casa, mentre uno su dieci bambini non va affatto a scuola.