Nuove regole per i trasportatori di merci
Da oggi, i trasportatori di merci dellUE sono obbligati a far rientrare i camion al centro operativo della compagnia ogni otto settimane, misura inserita nel Pacchetto Mobilità.
Daniela Budu, 21.02.2022, 13:40
I trasportatori di merci che lavorano nei Paesi membri dell’UE sono obbligati a sottoporsi da oggi a nuove regole inserite nel Pacchetto Mobilità. Le compagnie di trasporto dovranno far rientrare i camion ogni due mesi, il che vuol dire consumo di carburanti, inquinamento e tempo perso nelle dogane, soprattutto per le ditte con sedi nell’est europeo, la Romania compresa. Le nuove misure erano state decise già due anni fa e sono state prese, secondo le istituzioni europee, affinché i conducenti auto beneficiassero di più diritti. La Romania, accanto ad altri stati, ha contestato il Pacchetto Mobilità alla Corte di Giustizia dell’Unione, affermando che la misura è contraria alla politica europea sulla decarbonizzazione e intacca la libera circolazione delle merci.
Secondo la Romania e altri 8 stati dell’Unione Europea, tra cui Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Ungheria, la nuova forma del Pacchetto Mobilità determinerà un aumento del numero di “corse vuote” e produrrà maggiori emissioni di biossido di carbonio. Inoltre, il ritorno nel Paese d’origine ogni due mesi vale a dire mille camion in più ogni giorno sulle strade europee e ai confini, senza alcuna ragione economica. Subito dopo l’approvazione del Pacchetto Mobilità, due anni fa, uno studio della compagnia di consulenza e audit KPMG stimava una diminuzione degli incassi dai trasporti internazionali di merci per le compagnie romene di 4,5 miliardi di euro e il rischio di rilocazione dell’impresa.
“Lo studio realizzato dalla KPMG sottolinea che l’applicazione della misura di far rientrare a casa i camion ogni otto settimane determinerà un calo di 4,5 miliardi di euro degli incassi dal trasporto internazionale di merci, anticipando pure che oltre il 50% dei trasportatori romeni che offrono servizi internazionali di trasporto nell’UE, cross-trade e cabotaggio, interromperanno l’attività oppure sposteranno i loro centri operativi in altri stati membri” — si legge in un comunicato dell’Unione Nazionale dei Trasportatori via terra di Romania (UNTRR).
Il rientro a casa dei camion ogni due mesi viene applicato dopo che, a inizio mese, è entrata in vigore anche la direttiva sul distacco dei conducenti per le compagnie che svolgono operazioni di tipo cross-trade o cabotaggio (trasporto fra due stati membri, diversi dal Paese in cui è registrata la ditta), decine di migliaia di conducenti romeni essendo impegnati in quest’attività. Secondo l’Unione Nazionale dei Trasportatori via terra di Romania, Bucarest si piazza all’ottavo posto come mercato di trasporto nell’UE e al terzo dal punto di vista delle operazioni di trasporto internazionale via terra di tipo cross-trade e cabotaggio. Secondo i dati ufficiali, il trasporto via terra produce circa il 5% del PIL della Romania, essendo il principale contributore all’esportazione di servizi del Paese – 22 miliardi di euro negli ultimi quattro anni. Secondo le più recenti statistiche, al momento ci sono 36.000 compagnie attive nel settore trasporti in Romania, con circa 250.000 conducenti professionisti.