Novità e problemi del nuovo anno scolastico
Il nuovo anno scolastico è iniziato, oggi, in Romania, all'insegna dell'incertezza.
Bogdan Matei, 05.09.2022, 14:25
Per quasi tre milioni di allievi e bambini in età prescolare in Romania, oggi, è iniziato il nuovo anno scolastico. Siccome gli esperti temono che la riapertura delle scuole possa generare una nuova ondata di epidemia di COVID-19, il Ministero della Salute ha ribadito le sue raccomandazioni sulluso delle mascherine protettive negli spazi chiusi e affollati. Gli insegnanti devono identificare gli allievi malati e inviarli dal medico scolastico. I contagi con il nuovo coronavirus saranno segnalati alla direzione di ogni unità scolastica dagli insegnanti o dai genitori. I medici raccomandano, inoltre, di lavarsi le mani il più spesso possibile, nonché di disinfettare quotidianamente le superfici e gli oggetti con cui i bambini vengono spesso a contatto.
Il nuovo anno scolastico porta in Romania novità, decise dal Ministero dellIstruzione e, almeno in parte, mal accolte da insegnanti, studenti e genitori. Al posto dei due semestri, validi finora, ci saranno cinque moduli didattici, che si alterneranno a cinque vacanze. Gli esami periodici non saranno più obbligatori e al posto delle medie semestrali per ciascuna disciplina ci sarà ununica media annuale. Unaltra modifica che entrerà in vigore in questanno scolastico riguarda leliminazione delle disposizioni sullespulsione degli studenti, dato che in Romania listruzione obbligatoria ha la durata di 12 anni. La misura dellespulsione è mantenuta solo per listruzione post-secondaria, che è facoltativa. Sempre da questo anno scolastico la media dei voti ottenuti nella scuola superiore di primo grado (V-VIII) sarà eliminata dal calcolo della media per lammissione alla scuola superiore di secondo grado. Le novità sono solo una parte del pacchetto di riforme promosso dal ministro liberale dellIstruzione nel Governo PSD-PNL-UDMR, Sorin Cîmpeanu. Personaggio relativamente longevo in un incarico che ha avuto decine di titolari nei tre decenni post-comunisti, il ministro Sorin Cîmpeanu è contestato virulentemente dagli accademici e insegnanti, dai rettori universitari e dalle associazioni degli allievi.
Le petizioni per chiedere le sue dimissioni hanno raccolto, in tempi relativamente brevi, decine di migliaia di firme. Il nervosismo e la frustrazione nel sistema sono evidenti anche secondo lultimo sondaggio demoscopico dellorganizzazione World Vision. Due insegnanti romeni su tre richiamano lattenzione sul fatto che il curriculum scolastico è ancora troppo impegnativo e che anche questanno labbandono scolastico rimane un problema irrisolto. A causa della povertà, il 35% degli adolescenti non hanno abbastanza materiale scolastico e libri di testo. Un genitore su dieci ritira almeno un figlio dalla scuola, temporaneamente o definitivamente, in quanto non può far fronte alle spese. La metà degli insegnanti afferma di essere scoraggiata dalla mancanza di coinvolgimento dei genitori nelleducazione dei propri figli. Il 65% afferma che servono più soldi per i laboratori scolastici e per gli spazi dedicati alle attività sportive. In altre parole, un deprimente panorama della “Romania istruita”, come è stato intitolato, molti anni fa, un programma lanciato dal presidente romeno Klaus Iohannis, lui stesso insegnante di fisica, a Sibiu (nel centro della Romania), prima di entrare in politica.