Nove anni dall’annessione illegale della Crimea
La diplomazia di Bucarest ha ribadito la posizione ferma di condanna e non-riconoscimento dellannessione illegale da parte della Federazione Russa della Repubblica Autonoma di Crimea.
Leyla Cheamil, 20.03.2023, 12:02
Circondata da due mari, il Mar Nero a ovest e a sud, e il Mar dAzov a est, e punto di confine tra il mondo occidentale e la steppa ponto-caspica, la Crimea è stata per secoli un territorio conteso. I Romani, i Goti, i Bizantini, i Cumani, gli Slavi, tutti hanno voluto controllare questa penisola così ambita. Nel 2014, la Crimea, territorio dellUcraina, è stata illegalmente annessa alla Federazione Russa, otto anni prima che quest’ultima lanciasse uninvasione su vasta scala dello stato confinante. La Romania, che sostiene incondizionatamente lUcraina, ha ribadito, tramite il Ministero degli Affari Esteri, la sua posizione “ferma” di condanna e di non riconoscimento dellannessione illegale da parte della Federazione Russa della Repubblica Autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli. Il Ministero ha ribadito il suo sostegno allindipendenza, alla sovranità e allintegrità territoriale dellUcraina, allinterno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale.
Il MAE di Bucarest ha trasmesso che quest’annessione rappresenta “una flagrante violazione dei principi del diritto internazionale, nonché dei documenti multilaterali di cui la Russia è parte, tra cui la Carta delle Nazioni Unite e lAtto finale di Helsinki”. Allo stesso tempo, la diplomazia di Bucarest afferma che la Romania condanna luso da parte delle forze armate russe del territorio della penisola di Crimea nel contesto della guerra di aggressione illegale e non provocata lanciata dalla Federazione Russa, il 24 febbraio 2022, contro la confinante Ucraina. In un comunicato stampa del Ministero degli Affari Esteri, si rileva che la Romania ribadisce, allo stesso tempo, di non riconoscere neanche lannessione illegale da parte della Federazione Russa di quattro regioni dellUcraina orientale, Luhansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhia, che, afferma Bucarest, rimangono una parte inalienabile del territorio nazionale dellUcraina, in conformità con il diritto internazionale.
EFE rileva, d’altra parte, che con lannessione illegale lo scorso settembre di queste quattro regioni, la Russia ha trasformato il Mar dAzov in un mare interno, il che garantisce la sicurezza della Crimea, che ha creato anch’essa una linea di fortificazioni. Da parte sua, lUcraina non ha smesso di dichiarare che, prima o poi, libererà il territorio occupato. Dal 2020, Kiev celebra la Giornata della resistenza alloccupazione della Repubblica Autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli il 26 febbraio, giorno in cui nel 2014 si è svolta la più ampia manifestazione a sostegno dellintegrità e dellunità dello Stato ucraino, a Simferopol, il centro amministrativo della penisola. Nellagosto 2021, Kiev ha lanciato la Piattaforma di Crimea, nel tentativo di attirare il sostegno internazionale per recuperare la penisola e che, nellultimo anno, ha chiesto alla Russia di porre immediatamente fine alle ostilità e a ritirare le sue truppe dai territori occupati in Ucraina.