Norme legislative nel settore energetico
La decarbonizzazione del settore energetico è un indice nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e prevede la graduale eliminazione del carbone dal mix energetico della Romania.
Corina Cristea, 09.11.2022, 13:17
Il settore energetico, un argomento scottante quest’anno, ha acceso gli spiriti, ieri, nella Camera dei Deputati di Bucarest, dove sono arrivati al voto due atti normativi riguardanti questo settore. Si tratta di un progetto legislativo relativo alla chiusura e conservazione di alcune centrali termoelettriche a base di carbone e di un altro relativo alla vendita a Nuclearelectrica dello stock storico di concentrato di uranio istituito nel periodo 2009-2011. Il piano per la progressiva eliminazione del carbone dal mix energetico nazionale entro il 2032, un obiettivo previsto nel PNRR, ha determinato dibattiti accesi, al termine dei quali sono stati respinti tutti gli emendamenti dellopposizione. LUnione Salvate Romania ha accusato la coalizione di maggioranza PNL-PSD-UDMR di chiudere le miniere della Romania in piena crisi energetica, senza sostituirle con altre capacità di produzione di energia. LUSR ha ricordato che esistono fondi europei di 1,4 miliardi di euro per questo scopo, soldi che il Governo deve attrarre.
Anche lAlleanza per lUnione dei Romeni ha richiamato lattenzione sul fatto che la variante sostenibile delle miniere dovrebbe essere conservata fino al momento in cui ci sarà unaltra soluzione. I rappresentanti della coalizione di maggioranza hanno invece precisato che ladozione del progetto legislativo dipende dallottenimento dei fondi previsti nel PNRR e hanno dato assicurazioni che si punta sulla proroga della scadenza per la chiusura delle miniere e la loro sostituzione con energia verde. A seguito dei negoziati dell’attuale Governo con la Commissione, tutte queste miniere non chiuderanno più nel 2023-2024, ma nel 2026, 2030, alcune persino nel 2032, ha affermato il socialdemocratico Alfred Simonis. Il ddl è stato finalmente approvato dai deputati e passa ora al presidente Klaus Iohannis per la promulgazione.
Discussioni accese ha generato anche il secondo progetto legislativo, riguardante il concentrato di uranio. Lanno scorso, lamministratore della riserva, la Compagnia Nazionale dell’Uranio, ha cominciato la procedura di liquidazione, mentre lultima miniera di estrazione dell’uranio in Romania è stata chiusa. Il leader dellAUR, George Simion ha affermato: “Lobiettivo è stato di chiudere la miniera di Crucea. Le persone che ci lavoravano sono andate a raccogliere asparagi in Germania, mentre noi stiamo qui a votare leggi nelle commissioni, nella sessione plenaria delle due Camere, perché sono delle tappe del PNRR, sono obiettivi impossibili da raggiungere e che ci provocano danni”.
In risposta, il deputato liberale Dumitru Mărculescu ha spiegato: “Le misure proposte contribuiscono sia al normale funzionamento della centrale nucleare di Cernavodă sia alla diminuzione degli sforzi finanziari dello stato romeno per garantire le condizioni di sorveglianza e stoccaggio delle riserve di concentrati tecnici di uranio, a seguito della liquidazione della Compagnia Nazionale dell’Uranio”. Anche questo progetto ha ricevuto il via libera dalla Camera bassa del Parlamento romeno e andrà al capo dello stato per essere promulgato.