Normative contro deepfake
Entro aprile, in Romania entrerà in vigore la legge che contrasta il fenomeno del deepfake.
Daniela Budu, 12.02.2024, 11:39
La tecnica del deepfake, con la quale l’intelligenza artificiale viene utilizzata per creare contenuti online falsi con l’intento di ingannare gli utenti, ha recentemente guadagnato slancio anche in Romania. Ci sono video in cui sembra che compaiano personaggi pubblici reali, ma in realtà si tratta di immagini e discorsi creati con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Le immagini del presidente Klaus Iohannis, del ministro dell’Energia, Sebastian Burduja, e del governatore della Banca Centrale, Mugur Isărescu, sono già state utilizzate in modo fraudolento.
Le autorità romene hanno ammonito in numerose occasioni sui tentativi di frode nell’ambiente online tramite immagini o registrazioni alterate. Il ministro della Ricerca, Bogdan Ivan, ha dichiarato che sta discutendo con i rappresentanti delle principali piattaforme di Internet e che saranno creati dei filtri per rendere più difficile la pubblicazione di contenuti che utilizzano l’intelligenza artificiale e non riflettono la realtà. Il ministro stima che entro aprile ci sarà un quadro legale che introdurrà sanzioni per chi non rispetterà le regole.
In tal senso, i deputati stanno già lavorando su un disegno di legge, che prevede multe fino a 200.000 lei (40.000 euro) e persino la reclusione fino a due anni per chi produce e diffonde su Internet o nei mass media materiale profondamente falso, senza segnalarlo come tale, con il messaggio questo materiale contiene pose immaginarie.
L’iniziativa legislativa appartiene ad alcuni deputati PSD, PNL, UDMR e delle minoranze nazionali. Questa legge non proibisce l’uso del deepfake, dice solo che quando si invia un videomessaggio mistificato, si deve mettere un avvertimento, sia nel videomessaggio sia in quello audio, ha spiegato il socialdemocratico Robert Cazanciuc.
Anche il rettore del Politecnico di Bucarest, Mihnea Costoiu, ritiene necessaria una regolamentazione riguardo all’intelligenza artificiale. Penso che ci sia bisogno di una regolamentazione riguardo all’intelligenza artificiale, ma dobbiamo tenere conto del fatto che qualsiasi regolamentazione o, insomma, molte delle regolamentazioni possono ostacolare un po’ il suo sviluppo, ha detto Mihnea Costoiu.
I principali partiti all’opposizione ritengono, però, che il ddl non rispetti tutte le raccomandazioni dell’Unione Europea in materia e chiedono una rivalutazione del testo nelle commissioni specializzate. A livello europeo, gli stati dell’UE hanno approvato all’unanimità una serie di norme riguardanti l’intelligenza artificiale, dopo intense trattative sull’equilibrio tra innovazione e sicurezza. L’accordo, intitolato AI Act, stabilisce le prime regole del pianeta per l’intelligenza artificiale, che deve essere più sicura e rispettare i diritti fondamentali nell’Unione Europea.