Non c’è il rischio di una crisi alimentare
Gli specialisti e le autorità danno assicurazioni che in Romania non esiste, al momento, il rischio di una crisi alimentare.
Daniela Budu, 09.02.2022, 14:34
Dopo la crisi nel settore sanitario causata dal COVID-19 in tutto il mondo, gli specialisti portano in discussione il rischio di una crisi alimentare a causa dell’impennata dei prezzi e della mancanza di sostegno ai farmer. Tuttavia, i padronati e i sindacati dell’industria alimentare danno assicurazioni che in Romania non esiste il rischio di una crisi del genere. Il presidente della Federazione Nazionale dei Sindacati dell’Industria Alimentare, Dragoş Frumosu ha spiegato, a Radio Romania, che l’adozione di misure per l’applicazione di un tetto massimo ai prezzi degli alimenti, come si discute in questi giorni a Bucarest, metterebbe in pericolo l’approvvigionamento della popolazione e stimolerebbe lo sfruttamento di quest’opportunità: “A mio avviso, una misura di razionalizzazione di alcuni alimenti di base sarebbe un grosso errore, perché, in primo luogo, creerebbe panico e, in secondo luogo, la gente farebbe acquisti in quantità maggiori e si arriverebbe a uno spreco di cibo”.
I produttori di generi alimentari chiedono stabilità, prevedibilità e sostegno da parte dei fattori decisionali per poter continuare la loro attività, nel contesto dell’aumento delle bollette dell’energia e del gas e della crescita dei prezzi delle materie prime. Il ministro dell’Agricoltura, Adrian Chesnoiu, esclude l’eventualità di una crisi alimentare in Romania, come pure la razionalizzazione dei generi alimentari. Il ministro afferma di essere in cerca di soluzioni a sostegno sia dei cittadini che dei farmer: “Analizziamo più metodi di intervento per appoggiare, da una parte, i produttori, d’altra parte, i cittadini. Vengono discusse ed esaminate soluzioni per proteggere i romeni e per aiutarli ad assicurarsi il cibo necessario ogni giorno, viene analizzato l’impatto, cioè si potrebbero imporre dei prezzi massimi ammessi oppure si potrebbe stabilizzare ed equilibrare il prezzo agendo sulle catene di distribuzione”.
Da parte sua, il presidente del PNL (membro della coalizione governativa), Florin Cîţu, sostiene che un eventuale tetto massimo dei prezzi degli alimenti porterebbe alla povertà perché nessun produttore vorrà ancora investire in un’industria in cui sia imposto un massimale dei prezzi, e la Romania non va in questa direzione. Anche se è partner del PNL al governo, il PSD non è dello stesso parere. I socialdemocratici propongono l’applicazione di un massimale dei prezzi dei generi alimentari per un determinato periodo, sul modello utilizzato nel caso dell’energia e del gas. Il presidente del PSD, Marcel Ciolacu precisa però che la decisione finale sarà presa dal Governo dopo colloqui con i produttori e i commercianti.
A livello europeo, dopo la crisi provocata dalla pandemia da COVID-19, l’UE sta già prendendo misure per assicurarsi che i cittadini europei non si confronteranno con carenze di alimenti durante le crisi. Alla fine dell’anno scorso, la Commissione Europea ha adottato il Piano di emergenza per l’approvvigionamento e la sicurezza alimentare ed ha annunciato che creerà un Meccanismo europeo di preparazione e reazione a eventuali crisi nel campo della sicurezza alimentare.