Nessuna nuova tassa nel 2025
La Romania non introdurrà nuove tasse quanto tempo verrà mantenuto uno stretto controllo sulla spesa pubblica, dichiara il ministro delle Finanze.

Corina Cristea, 11.03.2025, 11:47
L’attuale strategia del Ministero delle Finanze romeno è quella di imporre limiti mensili e trimestrali alle spese delle istituzioni pubbliche, in modo da rispettare l’obiettivo di deficit di bilancio del 7%. Lo ha dichiarato il ministro Tánczos Barna, nel corso di una trasmissione sulla rete TVR Info, spiegando che si tratta di un lavoro difficile ma necessario. Il ministro ha riconosciuto che le istituzioni esercitano pressioni affinché vengano stanziate maggiori risorse finanziarie, ma ha insistito sul fatto che è essenziale mantenere un equilibrio del bilancio.
In questo contesto, ha inviato un messaggio chiaro, eliminando così le speculazioni sull’introduzione di tasse o imposte aggiuntive in Romania: “Se manteniamo questa tendenza, abbiamo tutte le probabilità di non aver bisogno di nessun altro piano di nuove tasse. No, di nessuna maniera”, afferma il ministro. Tánczos Barna ha inoltre precisato che febbraio è stato un mese “accettabile” in termini di entrate alle casse dello stato, ma è essenziale che questa tendenza venga mantenuta per tutto l’anno.
“La strada è lunga, abbiamo ancora 10 mesi, ma se manteniamo questa tendenza, abbiamo tutte le probabilità di non aver bisogno di ulteriori misure fiscali”, ha aggiunto. Tánczos Barna ha recentemente discusso, nel corso di un evento, con rappresentanti dei settori finanziario, industriale, sanitario, edile, dell’economia circolare, ambientale e automobilistico, dei temi più importanti per garantire gli equilibri macroeconomici, rafforzare la resilienza e aumentare la competitività.
In questa occasione, ha dichiarato che i provvedimenti relativi alla “tassa sul palo”, imposta sulle costruzioni speciali, saranno pubblicati nell’ultima settimana di marzo. Il processo di elaborazione delle norme è già in corso ed entro la fine del mese ogni settore economico sarà invitato alle discussioni, afferma il ministro. Le misure sono conformi all’Ordinanza sulle misure fiscali e di bilancio adottata alla fine dello scorso anno, che comprende anche la cosiddetta “tassa sul palo”, vale a dire il calcolo di un’imposta pari all’1% sul valore delle costruzioni speciali esistenti nel patrimonio dei contribuenti, ad eccezione degli edifici per i quali già viene versata l’imposta.
Nella nuova tassa rientrano anche gli edifici nei parchi industriali, scientifici e tecnologici che, secondo la legge, non beneficiano dell’esenzione dal pagamento dell’imposta sugli edifici. “Capisco le preoccupazioni di alcune aziende, ma la maggior parte di esse paga già le tasse sugli edifici, sugli stabilimenti di produzione e su altri asset che generano attività. È normale che si tenga conto anche di quelle costruzioni speciali, che sono praticamente il corpo dell’impresa”, ritiene il ministro. Si stima che, nonostante alcune aziende possano provare a trasferire i costi della nuova imposta sui consumatori, l’impatto non sarà significativo rispetto a quello di un aumento dell’IVA.