Meno virosi respiratorie
Il numero dei casi di infezioni respiratorie è iniziato a diminuire in Romania, ma continua ad essere elevato rispetto agli anni passati.
Daniela Budu, 27.01.2023, 12:53
Dopo due stagioni influenzali atipiche, dovute alle restrizioni in vigore durante la pandemia, questanno la Romania sta affrontando una stagione influenzale aggressiva, caratterizzata da molte virosi respiratorie gravi, soprattutto tra i bambini e le persone delle categorie a rischio. Il picco dellattuale stagione influenzale è stato allinizio di questo mese e, secondo lIstituto Nazionale di Sanità Pubblica, il numero delle virosi respiratorie è iniziato già a diminuire. La scorsa settimana ci sono state 103 mila virosi, il che significa un quarto in meno rispetto alla settimana precedente. Rispetto alla media settimanale dei contagi nel periodo 2015 -2020, la cifra è ancora alta, del 21% in più. LINSP precisa che, sul numero totale dei contagi, quasi cinquemila erano casi di influenza, la maggior parte a Bucarest, Iaşi (est), Cluj (nord-ovest) e Timiş (ovest).
Le statistiche rilevano inoltre che dallinizio della stagione, 36 persone sono morte a causa dellinfluenza e quasi 1,5 milioni di persone sono state vaccinate contro linfluenza. I medici dicono che il numero non è sufficiente e che, avere per una copertura vaccinale in grado di controllare unepidemia di influenza, dovrebbero essere immunizzati più di 3,5 milioni di persone delle categorie a rischio. Per aiutare la popolazione, le autorità promettono per il prossimo anno compensazioni dei prezzi dei vaccini, sia antinfluenzali che raccomandati per tutta la vita, soprattutto per le persone con malattie croniche.
In un dibattito organizzato a Bucarest, il ministro della Salute, Alexandru Rafila, ha auspicato che l’anno prossimo ci sia un approccio diverso alla vaccinazione antinfluenzale, che porti alla protezione di quante più persone possibile. Però intanto ha annunciato che i vaccini antinfluenzali acquistati nell’attuale stagione dal Ministero della Salute sono stati somministrati quasi integralmente: “Nelle farmacie ci sono ancora vaccini antinfluenzali. Naturalmente, questo dipende molto dai produttori e dai distributori. Abbiamo praticamente completato la somministrazione dellintera quantità acquistata dal Ministero della Salute. Ci sono piccole quantità rimaste in alcuni gabinetti dei medici di base, ma sostanzialmente le 1,5 milioni dosi sono state utilizzate. Ci si può ancora far vaccinare, ma non per molto tempo, ancora una o due settimane. Dopo, probabilmente entreremo in un trend discendente e potremo superare questa stagione influenzale che è arrivata molto prima rispetto agli anni precedenti”.
Da parte sua, il presidente della Commissione per la Salute della Camera dei Deputati, Nelu Tătaru, ritiene che non sia sufficiente la compensazione dei prezzi, ma che sia necessaria anche laccettazione di questo metodo di prevenzione da parte della popolazione: “In termini di vaccinazione, penso che la compensazione dei prezzi sia solo una componente. Laccettazione della vaccinazione è la cosa più importante, e qui penso che anche il Ministero della Salute e il corpo medico abbiano un compito piuttosto difficile: di ricominciare a convincere la popolazione del ruolo della vaccinazione”.
Allo stesso tempo, le autorità ritengono che si debba lavorare di più sullo sviluppo dellassistenza medica pre-ospedaliera, perché le persone hanno bisogno di servizi medici facilmente accessibili.