L’UE e gli USA promettono sostegno alla Repubblica di Moldova
LUnione Europea e gli USA ribadiscono il loro sostegno alla Repubblica di Moldova.
Roxana Vasile, 05.05.2022, 14:22
La piccola repubblica ex sovietica di Moldova, romenofona, con circa 2,5 milioni di abitanti, sita tra l’Ucraina e la Romania, teme una destabilizzazione e un ampliamento del conflitto in Ucraina. Varie esplosioni hanno scosso la settimana scorsa la Transnistria, regione separatista al confine con l’Ucraina, sostenuta da Mosca e staccata dalla Moldova in seguito a una breve guerra nel 1992. La Russia dispone ancora nella zona di un contingente di circa 1.500 militari che non ha ritirato fino ad oggi. Sullo sfondo di un’instabilità politica interna, solo di recente attenuata dopo l’insediamento dei pro-europei, e di una crisi economica quasi continua, Chişinău segue con attenzione e preoccupazione quello che sta succedendo oltre il confine orientale della Repubblica. In più, già dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, il 24 febbraio, la Repubblica di Moldova ha accolto con generosità tutti gli ucraini fuggiti a causa della guerra, il che ha messo un’ulteriore pressione sul più povero stato dell’Europa.
In queste condizioni, sia l’Unione Europea, che gli USA hanno affermato costantemente il loro sostegno alle autorità moldave. Ieri, il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha visitato Chişinău, un’occasione per lui di dichiarare che l’Unione Europea ha il dovere di sostenere la Repubblica di Moldova. Egli ha precisato che Bruxelles sta valutando di offrire un ulteriore sostegno militare alle autorità moldave, che si aggiungerà agli aiuti concessi nella logistica e nella difesa cibernetica, sui quali l’Unione ha già concordato. Chişinău ha precisato che questa assistenza militare non si riferisce ad armi letali, bensì ad aspetti di logistica militare, comando, controllo e comunicazioni tattiche. D’altra parte, Charles Michel ha ribadito l’intento di Bruxelles di offrire sostegno alla Repubblica di Moldova nel processo di gestione del flusso di profughi, ma anche in piano politico ed economico.
Dichiarazioni di sostegno nei confronti di Chişinău sono arrivate anche da oltre oceano. Washington ha accennato al tentativo di escalation delle tensioni, dopo la serie di esplosioni in Transnistria. Senza darne la colpa a Mosca, come ha fatto Kiev, il portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price, ha dichiarato alla stampa: “Facciamo eco alle esortazioni del governo moldavo alla calma, in risposta a questi avvenimenti, e sosteniamo pienamente l’integrità territoriale e la sovranità della Repubblica di Moldova”. Nella visione degli USA, la Russia ha già perso la guerra in Ucraina. Citata dal corrispondente di Radio Romania a Washington, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha affermato che il presidente Vladimir Putin ha definito, sin dall’inizio, la vittoria nella guerra che ha iniziato come la presa del controllo sull’Ucraina e la sua annessione alla Russia. È ovvio che non ha avuto successo! — ha detto Jen Psaki. Aveva in piano di organizzare una marcia della vittoria il 9 maggio sulle strade di Kiev. È ovvio che questo non succederà! Ha voluto dividere la NATO e l’Occidente. È ovvio che non succederà neanche questo!