L’UE diversifica le proprie fonti di energia
Le importazioni di gas russo nellUE diventano incerte, ma la Romania si trova in una posizione favorevole perché il suo fabbisogno è garantito dalla produzione interna.
Ştefan Stoica, 19.07.2022, 12:52
Sembra aver avuto ragione chi ha ammonito che l’arma energetica sarebbe stata utilizzata alla fine e che i russi avrebbero preso la decisione di non fornire più gas all’UE al termine delle operazioni di manutenzione dei gasdotti. La compagnia Gazprom, che ha il monopolio sulle esportazioni di gas russo trasportato via gasdotti, ha dichiarato il caso di forza maggiore in merito alle consegne di gas all’Europa, almeno a un cliente importante. Lo rileva una lettera citata da Reuters, in cui si afferma che la Gazprom non ha potuto adempiere ai suoi obblighi contrattuali a causa di circostanze “straordinarie” di cui non è in controllo. Secondo l’agenzia Reuters, l’invocazione della situazione di forza maggiore, utilizzata quando un affare è danneggiato da qualcosa che non è sotto il suo controllo, amplificherà le tensioni tra la Russia e l’Occidente legate all’invasione russa in Ucraina.
L’Unione Europea, che ha imposto sanzioni alla Russia, si propone di rinunciare completamente all’uso di combustibili fossili provenienti dalla Russia entro il 2027, però desidera che l’approvvigionamento continui, per il momento. Gli stati dell’Unione sono ancora lungi dall’aver messo da parte riserve sufficienti per l’inverno. D’altra parte, la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato, ieri, un accordo con l’Azerbaigian per il raddoppiamento, in qualche anno, delle importazioni di gas dell’UE da questa ex repubblica sovietica del Caucaso. L’anno scorso, l’Azerbaigian ha fornito circa 8 miliardi di metri cubi di gas naturale all’Europa attraverso gasdotti che attraversano la Georgia e la Turchia, e le forniture supereranno 10 miliardi di metri cubi quest’anno. Per fare un paragone, le importazioni di gas russo sono ammontate l’anno scorso a 155 miliardi di metri cubi, cioè a quasi il 40% del fabbisogno dell’UE.
Le cifre indicano l’evidente dipendenza energetica dell’Europa da Mosca. È il motivo per cui Bruxelles sta cercando di diversificare l’approvvigionamento con gas del blocco comunitario. Mosca ha già cominciato a diminuire le forniture verso diversi Paese e gli europei temono un’interruzione totale dell’approvvigionamento con gas russo, in risposta alle sanzioni adottate dall’UE contro la Russia. Grazie a una produzione propria importante e alla legge sull’offshore finalmente adottata, che permetterà lo sfruttamento del gas dal Mar Nero, la Romania potrebbe coprire da fonti interne il proprio consumo di gas quest’inverno, senza aver bisogno di importazioni, afferma l’ex presidente dell’Ente Nazionale di Regolamentazione nell’Energia, Niculae Havrileţ, stando al quale, questo non è affatto uno scenario immaginato: Certo che questo è un programma fattibile, è uno scenario perfettamente realizzabile, però sappiamo che in questi giorni, in cui abbiamo anche altri problemi oltre a quelli strettamente legati alla struttura del gas, ci possiamo aspettare anche ad altre difficoltà. Da questo punto di vista, il Ministero dell’Energia ha promosso un piano di reazione nell’eventualità in cui riscontrassimo problemi nell’alimentazione con gas naturale.”
La Romania, ha sottolineato Havrileţ, potrebbe persino aiutare altri Paesi dell’Unione Europea ad approvvigionarsi con gas, però per compensazione e non gratuitamente.