L’ordinanza su massimali prezzi dell’energia, all’esame del Parlamento
Via libera dal Governo di Bucarest allordinanza durgenza sullapplicazione di un tetto massimo ai prezzi dellenergia e del gas, che ora va allesame del Parlamento.
Daniela Budu, 21.03.2022, 13:43
Tenuto conto della situazione determinata dai rincari sui mercati dell’energia elettrica e del gas naturale a livello internazionale, le autorità romene cercano soluzioni, come tutti gli altri stati europei, per continuare ad aiutare la popolazione. Dopo intensi dibattiti, l’Ordinanza d’urgenza che regola questi prezzi, per un anno, a cominciare dal 1° aprile, è stata approvata, venerdì, dal Governo e andrà all’esame del Parlamento. La misura sarà applicata sia ai consumatori domestici, in base al consumo medio mensile di energia nel 2021 e dei prezzi finali del gas naturale, che a quelli industriali.
Stando al ministro dell’Energia, Virgil Popescu, dei provvedimenti di quest’ordinanza beneficeranno otto milioni di famiglie, per quanto riguarda l’energia elettrica, e tutte le abitazioni allacciate alla rete di erogazione del gas naturale, a prescindere dal consumo. Il PSD e il PNL, al governo, danno assicurazioni che le misure adottate dall’Esecutivo avranno effetti positivi significativi sul potere d’acquisto dei romeni e garantiranno la prevedibilità dei costi per l’anno prossimo. Dall’opposizione, l’USR ritiene però che l’ordinanza blocchi gli investimenti nei due settori, mentre i rappresentanti dell’AUR affermano che, tramite le misure adottate, il Governo garantisce profitti significativi alle grandi compagnie operanti del settore dell’energia, offrendo loro sovvenzioni statali.
Arrivati a un consenso sulle nuove regolamentazioni relative ai prezzi dell’energia elettrica e del gas, i rappresentanti della coalizione governativa sostengono, ognuno, anche altre iniziative di cui affermano che garantirebbero l’aumento dei redditi dei dipendenti, il rafforzamento dell’economia oppure la diminuzione della pressione sull’inflazione. Il PNL propone un calo dei contributi all’assistenza sanitaria dal 25% al 20%, come misure per l’aumento dello stipendio netto. Il leader del partito, Florin Cîţu, la considera l’unica misura in grado di aumentare gli incassi netti di tutti i dipendenti e che non rappresenterebbe un costo per le compagnie. Secondo lui, avrebbe un impatto minore rispetto all’applicazione di massimali alle bollette del settore energetico e spiega quali potrebbero essere le fonti per queste somme: “La stessa fonte che copre anche la compensazione delle bollette per l’energia, solo che qui parliamo di un beneficio per tutti i romeni, soldi che saranno, da una parte, investiti nell’economia, ma d’altra parte ci rimangono i soldi dai profitti delle compagnie. Questo vuol dire circa 20 miliardi di lei (pari a circa 4 miliardi di euro) che restano al budget dello stato”.
L’USR sostiene la misura, però i socialdemocratici non considerano la proposta sostenibile per il budget dello stato. “Abbiamo chiesto al ministro delle Finanze di indicarci l’impatto sul bilancio. Dal mio punto di vista, tenuto conto dell’intervento sull’energia, non penso sia sostenibile. Chi ha fatto la proposta forse è in possesso di qualche formula miracolosa”, ha dichiarato il presidente del PSD, Marcel Ciolacu.
Invece, i socialdemocratici hanno annunciato che desiderano una regolamentazione quanto più rapida nel settore del commercio con combustibili e sostengono l’applicazione di misure relative alle assicurazioni RC auto, che, secondo loro, determinerebbero un calo dei costi di trasporto e diminuirebbero la pressione sull’inflazione.