L’Eurozona in recessione tecnica
L'Unione Europea è riuscita ad evitare al limite la recessione, ma ciò non vale per l'Eurozona, che include 20 stati.
Ştefan Stoica, 09.06.2023, 09:58
L’economia dell’Eurozona ha subito una contrazione sia nel primo trimestre del 2023 che nell’ultimo del 2022, secondo quanto riferito ieri dall’Eurostat. Tecnicamente, ciò significa entrata in recessione per le economie degli stati UE che hanno aderito alla moneta unica. Inizialmente, l’Eurostat aveva annunciato una stagnazione nell’ultimo trimestre del 2022 rispetto al precedente, e una crescita dello 0,1% nel primo trimestre del 2023. Ha rivisto, però, le cifre, che indicano un calo del PIL nell’Eurozona dello 0,1% in entrambi i trimestri. D’altra parte, l’economia dell’Unione e dell’Eurozona ha registrato una crescita dell’1% nel primo trimestre del 2023, rispetto al corrispondente periodo del 2022. Le maggiori crescite del PIL si osservano in Spagna, Cipro e Malta, con oltre il 3%, seguite dalla Romania, con il 2,8%. Declini notevoli si notano in Estonia, Lituania e Ungheria. In base ai dati aggiustati stagionalmente, il PIL dell’UE e dell’Eurozona era rispettivamente del 2,9% e del 2,2% superiore al livello registrato nel quarto trimestre del 2019, prima della pandemia.
Quindi, l’economia dell’Eurozona è entrata in recessione nei primi tre mesi dell’anno, mentre l’UE l’ha evitata. Nell’UE, gli aumenti maggiori nel primo trimestre del 2023 rispetto ai precedenti tre mesi, sono stati osservati in Polonia, Lussemburgo e Portogallo, mentre il declino più significativo in Irlanda, Lituania e Paesi Bassi. La Romania ha visto una crescita dello 0,1% nel primo trimestre del 2023 rispetto ai precedenti tre mesi, quando il PIL ha registrato un aumento dell’1%. La notevole revisione attuata dall’Eurostat si spiega innanzittutto con i nuovi dati riguardanti l’evoluzione della Germania, il principale motore economico dell’Europa, i quali indicano l’entrata di questo paese in recessione all’inizio del 2023, a causa delle difficoltà nel settore industriale. Ci sono dei punti interrogativi anche sulle prospettive per l’intero 2023.
A metà maggio, la Commissione Europea contava su una crescita dell’1,1% nel 2023 per i 20 stati dell’Eurozona. Ora, però, questa cifra sembra ottimista, valuta l’economista di un’importante banca del continente, anticipando una crescita dello 0,5% per tutto l’anno. Secondo Charlotte de Montpellier, l’economia europea è in fase di stagnazione e ha superato difficilmente l’inverno a causa dello shock energetico. Anche se le quotazioni di gas e petrolio sono calate negli ultimi mesi, l’impennata dei prezzi dello scorso anno ha avuto un notevole impatto sulla fiducia della popolazione, che ha ridotto il consumo. L’economia europea è lesa anche dall’aumento degli interessi di riferimento da parte della Banca Centrale Europea, misura che riduce la domanda di mutui e frena gli investimenti, soprattutto nel settore immobiliare, comportando una riduzione dell’attività nell’edilizia. Il rallentamento economico osservato negli USA e la ripresa sotto le aspettative della Cina intaccano, a loro volta, le esportazioni europee.