L’Europa e la dipendenza dal gas russo
Le autorità di Bucarest affermano di avere delle opzioni di riserva per il momento in cui la Romania non importerà più gas naturale dalla Russia.
Mihai Pelin, 08.03.2022, 11:55
L’Occidente ha imposto moltissime sanzioni alla Russia, dopo l’invasione in Ucraina, e la situazione delle forniture di gas all’Occidente resta incerta. Le forniture potrebbero essere fermate in qualsiasi momento, in risposta a queste sanzioni. L’Europa è legata al gas russo, che copre circa il 40% del suo fabbisogno, però le autorità di Bruxelles affermano che è necessario rinunciare a questa dipendenza prima del previsto.
La dipendenza dell’UE dal gas russo va eliminata. È necessario puntare su fonti alternative di energia, ha affermato il presidente romeno Klaus Iohannis, aggiungendo che il Paese ha bisogno di investimenti in fonti rinnovabili e nel settore nucleare civile. Il gas russo rappresenta il 20% del consumo totale della Romania, però le autorità sostengono di prepararsi per il momento in cui il Paese non importerà più gas naturale dalla Russia. Il suo prezzo è salito a un livello record, con un aumento di oltre il 150% rispetto alla settimana scorsa.
Gli specialisti si aspettano che questa soglia sia superata e che ci sia un’esplosione dei costi ad aprile, quando tutti i Paesi cominciano a fare depositi per l’inverno prossimo. Perciò, sarebbe bene che la Romania cominciasse l’immagazzinaggio del gas quanto prima e prendesse, allo stesso tempo, misure per aumentare la produzione interna, spiega Dumitru Chisăliţă, presidente dell’Associazione Energia Intelligente: “Il 15 aprile ci sarà probabilmente una svolta, perché sarà il momento in cui cominceranno gli immagazzinaggi. Perciò, dobbiamo considerare la possibilità che aumenti la domanda, cioè molti cercheranno di acquistare gas naturale. Di conseguenza, ci sarà una concorrenza tra le compagnie, tra i Paesi, e allora la crescita sarà una spettacolare.”
Di fronte a tutti questi moniti e al prezzo sempre maggiore del gas naturale, le autorità affermano di avere delle opzioni di riserva per rifare i depositi e diversificare le rotte di approvvigionamento. Ci sono fonti alternative in Azerbaigian, Qatar, oppure gas liquefatti dagli USA, tramite un nuovo corridoio di trasporto dai porti greci, attraverso la confinante Bulgaria. In più, la Romania è il secondo produttore di gas naturale in Europa, afferma il ministro dell’Energia, Virgil Popescu: “Come ho già detto, stiamo cercando di diversificare le rotte di approvvigionamento e i produttori di gas, GNL – gas naturale liquefatto, gas azero, da altre fonti, dagli USA, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, quindi siamo in contatto e, credetemi, non avremo problemi nell’approvvigionamento con gas naturale.”
Dal canto suo, il ministro dell’Agricoltura, Adrian Chesnoiu, ha dato assicurazioni che i romeni non devono preoccuparsi perché ci sono depositi di alimenti a sufficienza per superare qualsiasi possibile crisi. La dichiarazione del ministro giunge nel contesto in cui il prezzo del grano è salito al più alto livello degli ultimi 14 anni e diversi Paesi europei hanno annunciato di limitare soprattutto le esportazioni di cereali, a causa della crisi in Ucraina.