Legislazione per protezione antisismica
I devastanti terremoti avvenuti lo scorso mese in Turchia e Siria e i recenti sismi nel sud della Romania riportano all'attenzione delle autorità di Bucarest il problema del consolidamento degli edifici a rischio.
Daniela Budu, 02.03.2023, 10:48
Nella seduta governativa svoltasi ieri, il premier Nicolae Ciucă ha dichiarato che la Romania è un paese a rischio sismico, menzionando che andrà attuata con urgenza la procedura in base alla quale le compagnie potranno essere certificate per settori specializzati nel campo dell’edilizia. Il premier ha detto che andrà regolamentata la parte di responsabilità per la struttura resistente. Nicolae Ciucă ha assicurato che continueranno le misure governative relative all’analisi dei rischi sismici e le misure che il Governo e le autorità locali devono prendere per la gestione di tutti i programmi e progetti di rinforzo infrastrutturale. Intanto, il Ministero dello Sviluppo sta già mettendo in pratica il Programma nazionale di rinforzo degli edifici ad elevato rischio sismico, il cui budget per il corrente anno ammonta a 200 milioni di lei (circa 40 milioni di euro) come stanziamenti dal bilancio di stato e a 500 milioni di lei (circa 100 milioni di euro) come crediti assunti, con il finanziamento al 100%. Le persone che abitano negli edifici consolidati e le autorità locali non dovranno più restituire i soldi per i lavori di rinforzo.
Secondo i dati ufficiali, dall’inizio dell’anno sono state presentate domande di finanziamento per il consolidamento antisismico di circa 400 edifici. Il ministro dello Sviluppo, Cseke Attila, ha annunciato che i primi 50 progetti inoltrati nell’ambito del Programma nazionale di consolidamento degli edifici ad elevato rischio sismico sono già stati selezionati per il finanziamento. Scuole, edifici socio-culturali, palazzi condominiali, amministrativi e strutture sanitarie sono stati inclusi nell’elenco dei beneficiari di finanziamento una volta le autorità locali presentano i documenti supplementari necessari. Gli edifici sono nell’intero paese e l’importo totale richiesto per il loro consolidamento ammonta a 738 milioni di lei (circa 148 milioni di euro). Inoltre, sempre nella seduta svoltasi ieri, il Governo ha deciso di inviare al dibattito e all’approvazione del Parlamento un disegno di legge che propone, tra l’altro, il divieto per l’affitto degli appartamenti nei palazzi inclusi nella prima categoria di rischio sismico. Il divieto scatta con l’osservazione visiva rapida e si conclude una volta ultimati i lavori di consolidamento dell’edificio. Stando al ministro dello Sviluppo, dopo l’entrata in vigore della legge, i contratti di affitto esistenti cesseranno di diritto entro 30 giorni al massimo.
Sempre ieri, il Governo romeno ha adottato un’ordinanza d’urgenza riguardante il programma Scuole sicure e sane, che propone una procedura semplificata per l’inserimento delle scuole classificate nella prima categoria di rischio sismico nel programma di investimenti. L’elenco delle scuole sarà elaborato dal Ministero dell’Istruzione e inviato al Ministero dello Sviluppo regionale. Stando ai dati ufficiali, oltre agli edifici rinforzati tramite il Programma nazionale di consolidamento, il Ministero finanzia, attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, altri 251 palazzi, nonchè 57 tramite la Compagnia Nazionale di Investimenti.