L’economia romena e le sanzioni contro la Russia
Nel contesto dellattuale crisi generata dagli avvenimenti in Ucraina, Bucarest sostiene le sanzioni stabilite dallUnione Europea contro la Russia.
Daniela Budu, 25.03.2022, 14:00
La Romania sostiene e applica la serie di sanzioni adottate dall’Unione Europea nel contesto delle tensioni tra la Russia e l’Ucraina e il Governo di Bucarest prende misure relative all’accesso delle compagnie con azionariato russo al denaro pubblico e ai fondi europei. Allo stesso tempo, l’Esecutivo annuncia che sta preparando una serie di misure destinate al sostegno delle persone vulnerabili e delle compagnie, dopo aver speso, dall’inizio dell’anno, il 3,4% del PIL per progetti simili.
Stando al ministro delle Finanze, Adrian Câciu, lo scopo è di attenuare i rincari generati dalle perturbazioni apparse nelle catene di approvvigionamento con combustibili e alimenti. In più, le compagnie che hanno subito gli effetti della guerra in Ucraina possono ricevere aiuti dallo stato, dopo che la Commissione Europea ha approvato il quadro temporaneo di crisi che sostiene le economie e i cittadini degli stati membri. Ciò dovrebbe controbilanciare i costi aggiuntivi generati dalla crisi dei prezzi dell’energia, dei combustibili o degli alimenti, ma anche gli effetti dell’applicazione delle sanzioni internazionali nei confronti delle compagnie russe. Si possono concedere sovvenzioni da 35.000 euro fino a 400.000 euro per ogni compagnia, a seconda del settore di attività, fondi intesi a sostenere il capitale circolante, la liquidità delle compagnie, per aiutarle a superare la situazione economica complicata in cui ci troviamo e a far fronte alla differenza d’inflazione subita dalle economie anche a causa delle incertezze determinate dal conflitto in Ucraina”, ha affermatoAdrian Câciu.
Inoltre, le autorità romene hanno annunciato che i dipendenti delle compagnie che hanno subito gli effetti delle sanzioni internazionali imposte alla Russia i cui conti sono stati bloccati oppure di quelle che si trovano nell’impossibilità di fare transazioni con compagnie di Ucraina, Bielorussia e Russia potrebbero ricevere la cassaintegrazione rimborsata dallo stato. I beneficiari saranno i dipendenti delle compagnie che registrano un calo degli incassi. Il segretario di stato nel Ministero del Lavoro, Cristian Vasilcoiu, spiega: “Praticamente, l’aiuto non è solo per le compagnie, ma anche per i dipendenti /…/ che ricevono queste somme. Ovviamente, anche la compagnia riceve una boccata di ossigeno e lo stato interviene per il mantenimento del numero di posti di lavoro.”
Quanto al settore bancario, gli esponenti del settore danno assicurazioni che le banche romene non saranno direttamente esposte ai rischi associati al conflitto in Ucraina. Il vicepresidente della Banca Centrale, Leonardo Badea, ha precisato che i depositi in Romania attirati dalla Russia e dall’Ucraina ammontano a cifre molto basse. Egli ha aggiunto che le 300 imprese a capitale russo di Romania hanno un ruolo poco significativo nell’insieme delle compagnie non finanziarie. Accennando all’impatto sul settore energetico, Leonardo Badea ha precisato che, nel periodo gennaio – novembre 2021, il 70% del gas consumato in Romania proveniva dalla produzione locale e solo il 10% era proveniente dalla Russia.