Le scuole, tra lezioni online e in presenza
In Romania, la partecipazione alle lezioni si farà secondo nuovi criteri epidemiologici.
Eugen Coroianu, 14.01.2022, 13:40
Il Comitato Nazionale per Situazioni di Emergenza ha modificato i criteri epidemiologici secondo i quali funzionerà l’insegnamento pre-universitario in Romania. In base a un ordine comune del Ministero dell’Istruzione e del Ministero della Salute si terrà conto, d’ora in poi, del tasso di occupazione a livello provinciale dei letti negli ospedali destinati alla cura dei malati di Covid-19. Le lezioni si svolgeranno in presenza in tutte le unità di insegnamento pre-universitario delle province in cui quest’indice ammonta al massimo al 75%. Oltre a questo livello, le lezioni si terranno online. La ripresa della didattica in presenza si farà solo dopo che il tasso di occupazione dei letti per i malati di Covid cala al di sotto del 70% a livello dell’intera provincia.
A tale scopo, viene istituito l’obbligo, per le direzioni di sanità pubblica provinciali e del municipio di Bucarest, di pubblicare sul proprio sito il tasso di occupazione dei letti ogni settimana, prendendo come giorno di riferimento il giovedì, sulla base dei dati esistenti sulla piattaforma Allerte MS. Nella capitale e nella provincia di Ilfov sarà pubblicato il tasso cumulativo di occupazione dei letti per entrambe le unità amministrative e territoriali.
D’altra parte, i corsi in presenza saranno sospesi per un periodo di 10 giorni quando si verificheranno 3 casi confermati di contagio da SARS-CoV-2 in un gruppo di insegnamento ante-prescolare o prescolare, oppure in una classe del ciclo elementare, ginnasiale, liceale, professionale e post-liceale. Quest’anno non c’è una pausa tra il primo e il secondo semestre dei prescolari e degli alunni, il secondo semestre inizia lunedì 17 gennaio. La prossima vacanza — quella di primavera — sarà da venerdì 15 aprile fino a domenica 1° maggio.
D’altra parte, ieri, a Bucarest, ci sono state proteste dei sindacalisti dell’istruzione, scontenti del fatto che il governo non ha aumentato i redditi nel sistema ai sensi della legge sulla retribuzione del 2017. Loro affermano che l’aumento di solo il 4% applicato dall’inizio dell’anno ha destato un malcontento generalizzato tra i dipendenti del settore insegnamento e minacciano di scendere in sciopero. I docenti lamentano anche il fatto che sarebbero gli unici pubblici dipendenti a non beneficiare di bonus per le condizioni di lavoro. Anche gli alunni e i loro genitori sono scontenti, dopo che la settimana scorsa il Ministero dell’Istruzione ha alzato il voto minimo per la concessione delle borse di merito da 8,50 a 9,50. Le organizzazioni degli alunni affermano che centinaia di loro perderanno quest’incentivo e hanno avviato azioni di protesta. Il ministro dell’Istruzione, Sorin Câmpeanu, ha precisato che 660.000 alunni beneficeranno quest’anno di diversi tipi di borse.