Le pensioni speciali all’esame dei deputati
I partiti della maggioranza hanno modificato il ddl sulle pensioni di servizio e l'hanno inviato al dibattito della Camera dei Deputati.
Ştefan Stoica, 30.05.2023, 11:09
Sul tavolo dei deputati romeni è arrivato il ddl che riforma il sistema delle pensioni di cui beneficiano, principalmente, i magistrati e i dipendenti di altre strutture, che non sono calcolate secondo il principio contributivo. La riforma in tal senso è un obiettivo assunto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Quanto tempo è mancata la posta in gioco finanziaria – i fondi europei, i politici non hanno avuto il coraggio di affrontare direttamente un argomento delicato come questo, tranne l’USR, all’opposizione, che si è pronunciata costantemente per l’eliminazione delle pensioni speciali. Il progetto che modifica le pensioni speciali è stato emendato dai partiti della coalizione PSD-PNL-UDMR prima di arrivare ai deputati. Le modifiche, sostengono gli autori, sono volte a eliminare certi abusi e inequità, e il principio contributivo primeggerà nell’intero sistema delle pensioni pubbliche. Secondo gli emendamenti, viene correlata l’età pensionabile standard nel sistema pubblico, per eliminare le eccezioni, cosicchè che per i diplomatici e il personale ausiliario delle corti, l’età pensionabile standard salirà a 65 anni.
Lo stesso principio sarà applicato gradualmente al personale militare, fino al 2035. Inoltre, sarà aumentata a tappe, entro gennaio 2034, l’anzianità minima di specializzazione a 25 anni per più categorie di dipendenti – diplomatici, funzionari parlamentari, dipendenti della Corte dei Conti. Un altro emendamento propone la riduzione dei beneficiari di pensioni di servizio tramite l’esclusione del personale assimilato, rispettivamente del personale di specializzazione giuridica assimilato ai giudici e ai procuratori, dei dipendenti che ricoprono incarichi esecutivi presso le missioni diplomatiche. Modificata anche la base di calcolo delle pensioni speciali per l’allineamento al sistema pubblico. Se attualmente erano tenuti in considerazione i redditi degli ultimi 12 mesi, questo periodo aumenterà a tappe a 300 mesi. Nessuna pensione di servizio supererà il reddito incassato durante il periodo attivo.
Inoltre, le pensioni correnti saranno tassate del 30% per la parte del reddito che supera il livello dello stipendio medio lordo tenuto in considerazione alla costruzione del budget delle assicurazioni sociali ed eccede l’applicazione del principio della contributività. Un’altra proposta prevede l’eliminazione del meccanismo di aggiornamento delle pensioni dei magistrati simultaneamente all’incremento delle indennità lorde mensili dei giudici e dei procurattori attivi. La pensione di ogni cittadino deve riflettere l’importanza del suo lavoro di una vita e il contributo al sistema pubblico, ha sottolineato il premier Nicolae Ciucă. Il primo ministro ha spiegato che, assieme alla legge sulle pensioni e a quella sulla retribuzione, sarà completato in questo modo il pacchetto di riforme che la Romania deve assumere quest’anno tramite i PNRR, offrendo sostenibilità ed equità al sistema pubblico salariale e pensionistico. Prevedibilmente, il Consiglio Superiore della Magistratura ha criticato il progetto delle pensioni speciali, ammonendo che un innalzamento rapido dell’età pensionabile per giudici e procuratori potrebbe determinare oltre 1.500 magistrati a uscire dal sistema.