Le leggi sulla Giustizia, modificate dal Governo
Le leggi sulla giustizia approvate dallEsecutivo passano allesame del Parlamento.
Ştefan Stoica, 25.08.2022, 13:14
Due anni dopo la loro messa in dibattito pubblico, i ddl che riguardano la Giustizia hanno ottenuto l’ok dell’Esecutivo di Bucarest e sono stati inviati al Parlamento per essere esaminati e adottati. I tre progetti riguardano lo status dei giudici e dei procuratori, l’organizzazione giudiziaria e lo status del Consiglio Superiore della Magistratura. Il loro promotore, il ministro della Giustizia Cătălin Predoiu auspica che le leggi abbiano, dopo essere passate per il filtro del Parlamento, una forma che possa risolvere un elemento importante del Meccanismo di Cooperazione e Verifica. La riforma profonda nel settore è un’esigenza imposta dalla Commissione Europa già da quando è stato istituito il MCV, nel 2007, quando la Romania è entrata a far parte dell’Unione Europea. Le autorità di Bucarest auspicano una rimozione di tale meccanismo. “Vuol dire l’attuazione del punto centrale del MCV e io credo che ci troviamo nel punto in cui possiamo porci questo problema, una volta adottate le leggi, ovviamente, in una forma che mantenga il livello qualitativo della regolamentazione e gli obiettivi che ci siamo assunti”, ha dichiarato Cătălin Predoiu.
I documenti hanno ottenuto il parere positivo del CSM. Tuttavia, da quando sono stati lanciati al dibattito pubblico, i ddl sono stati accolti con critiche da parte delle associazioni di magistrati e della società civile, che ne hanno proposto emendamenti. La coalizione governativa formata da PSD-PNL-UDMR ha annunciato di sostenere l’adozione delle tre leggi. Dall’opposizione, l’USR considera, però, che non ci sia alcuna chance che il Meccanismo di Cooperazione e Verifica sia rimosso per merito. Nella forma attuale, le bozze delle leggi sulla giustizia allontanano la Romania dalla via della riforma e subordinano il potere giudiziario alla rete antiriformista, creata proprio all’interno della magistratura, accusa l’USR. Il partito afferma, in un comunicato, che le nuove leggi sulla Giustizia rilevano chiaramente che la Sezione Speciale incaricata a controllare i reati dei magistrati non scompare, ma si trasforma soltanto, mentre l’influenza politica sulla nomina dei procuratori viene mantenuta intatta, nonostante le raccomandazioni fatte dai partner europei.
Critiche simili hanno formulato anche i rappresentanti della formazione REPER, dell’ex premier tecnocrate Dacian Cioloş, che accusano il ministro Predoiu di aver evitato abilmente le sollecitazioni della Commissione Europea e delle altre istituzioni internazionali, che stanno monitorando l’evoluzione della giustizia in Romania. Cătălin Predoiu ha smentito le critiche lanciate nello spazio pubblico in merito a certi aspetti dei ddl ed ha affermato che tutte le iniziative legislative di finora del ministero che dirige, nonché gli altri documenti in corso di elaborazione, tra cui la modifica dei codici penali, porteranno alla soluzione del punto centrale del MCV. Gli esperti nel settore hanno già individuato alcuni problemi importanti dei ddl. Uno sarebbe l’eliminazione dei provvedimenti legati alla nomina e alla revoca dei poliziotti che partecipano a indagini giudiziarie su ordine del Procuratore Generale. La scomparsa di questi provvedimenti aprirebbe la strada verso il controllo politico sui poliziotti giudiziari, sono del parere gli esperti.